LA CRESCITA - Oh, chiariamo: è sempre come racconta il vecchio adagio. E cioè: la fortuna uno se la crea, non è che gli piove come un cross dalla trequarti, o come una ribattuta che finisce sul destro di Locatelli. Nei passi avanti dei risultati c'è una maratona di note positive. Intanto sulla tenuta fisica della squadra: risalita di tono persino nel momento più caldo, a un passo dal termine. Quindi nelle risposte dei singoli: senza Morata e Dybala, con Chiesa lontano dall'essere decisivo, a chiudere la partita è stata semplicemente la mentalità. La tenuta. La prima partita di campionato senza subire gol. Vuol dire qualcosa? Vuol dire praticamente tutto. In particolare in queste gare così spigolose, dove l'episodio è alfa e omega di ogni cosa.
IL COLPO GOBBO - E vuol dire tanto anche da chi e come sia arrivato il gol decisivo. Il significato intrinseco ed estrinseco del gesto e di questi tre punti, pesanti per la classifica, pesantissimi per sublimare un momento tanto importante quanto necessario. E' un altro assist del destino il fatto che Manuel Locatelli abbia preso per mano questa squadra: il derby riaperto ai tifosi, vinto da un colpo di un tifoso vero. Che si è liberato definitivamente del peso di novanta minuti di lotta (tralasciata la fase di governo), scaricando il destro che vale il ricordo d'una vita intera. Tutti segnali, meravigliosi, di una Juve tornata Juve. Unita. Cattiva. Feroce. Per tutto il resto ci sarà tempo.