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Rinfrescare le idee e riposare la mente. Soprattutto, godersi il candore di una domenica in famiglia, in uno degli ultimi giorni di un'estate lunghissima e formata dalle solite vette. Quelle irraggiungibili. Quelle a cui solo Cristiano Ronaldo sa arrivare. E di CR7 parliamo, perché se a Firenze il suo crollo è stato tra i più evidenti, in vista di Madrid ci sono statistiche che confortano. A partire dalla media partite giocate e gol fatti ai Colchoneros: 25 gol in 33 gare disputate contro la rojiblanca. L'ultima, memorabile, fu una tripletta che condannò il Cholo a un'uscita forzata agli ottavi e alla 'consacrazione' italiana del Re. 

RIPARTIRE - La brutta esperienza di Firenze si è spenta su quel tentativo in rovesciata: la sua mente - sempre proiettata alla vittoria - ha elaborato il pareggio e ha iniziato ad avvertire l'olfatto, che c'è profumo di Champions League nell'aria. Casa, habitat, ambiente naturale di un cannibale affamato d'Europa, e quindi di trofei. Cristiano riparte in un momento oggettivamente non facile. Ma lo fa in una città in cui ha spodestato quasi i santi e giocato con la storia. Non c'è miglior città di Madrid per ritrovare se stessi, dice un vecchio detto spagnolo. E' il motto della settimana di CR7.

LA SETTIMANA - E a proposito di settimana: come passare gli ultimi momenti prima che tra ritiro e vigilia, il tempo inizi a scorrere più lentamente? In famiglia. E precisamente alla Mandria. Cristiano ha raccolto l'intera famiglia, prole e Georgina al seguito: giro in bicicletta tra le bellezze locali, lì dove ha soggiornato per i primi giorni in bianconero. In quelle ore, Agnelli gli ripeté che l'Europa aveva smesso da un pezzo di essere un sogno: si era fatta meraviglioso obiettivo. Ronaldo gli promise di fare di tutto, e pure quest'anno vuole mantenere la parola data.