commenta
Pepe Reina, portiere del Napoli, ormai prossimo al passaggio al Milan, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport, attaccando la Juve. Le sue dichiarazioni: "Sono stati meravigliosi dal punto di vista sportivo e umano. Ho conosciuto gente incantevole e siamo stati capaci, come squadra, di andare vicino a un sogno. Lo avremmo voluto vivere assieme, perché s’è creato un sentimento, tra noi e il pubblico, che avrebbe meritato la più indimenticabile delle conclusioni". 

SCUDETTO - "Perso in albergo a Firenze? Ma sarebbe più giusto dire che la Juventus lo ha vinto la sera prima a Milano. Sono stati più bravi di noi, non solo in campo. Rappresentano una società potente. Forse in Italia soltanto il Milan e l’Inter hanno questa forza. Cosa ci è mancato? Il destino, in quel week-end, ha deciso per noi. A volte mi viene da pensare e mi dico: magari non eravamo abituati a vincere, dunque è venuta meno quella abitudine di prenderci partite sporche. Poi rifletto e mi accorgo che o nove o dieci volte siamo andati in svantaggio e le abbiamo ribaltate. Non c’è una ragione, né me la sono fatta. Ma sono orgoglioso". 

ESPOSITO - "Penso di essere trasparente e di poter essere definito assolutamente limpido. Ci sono vicende che non appartengono al mio vissuto. Ho letto e sentito troppe sciocchezze. Io mi sono spontaneamente presentato alla magistratura ordinaria proprio per ribadire la mia assoluta estraneità a tutto ciò che è stato raccontato e che con il calcio e la mia persona nulla hanno a che vedere. Il mio amico Manolo Iengo, l’avvocato che mi segue e mi tutela nel procedimento sportivo, avrà modo di dimostrare chi sia Pepe Reina, ammesso che non si sia capito".