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Le strade di Cristiano Ronaldo e del Real Madrid si sono separate, anche nei risultati. Da una parte c’è un CR7 sempre più decisivo con la maglia della Juventus, che le vince (quasi) tutte in Champions e in campionato in questo inizio di stagione. Dall’altra un Lopetegui a un passo dall’esonero, dopo l’umiliante 5-1 subito dai Blancos nel Clasico contro il Barcellona.

REAL A PICCO - Ronaldo travolge l’Empoli, il Real crolla contro i rivali di sempre: che i due risultati siano distanziati da poche ore non fa che aumentare la nostalgia, a Madrid, per il record-man portoghese. I dati evidenziano i rispettivi momenti del club campione d’Europa e del grande ex: cinque sconfitte, un pareggio e una vittoria nelle ultime sette partite per i Blancos; sette gol nelle ultime sette partite per Cristiano. Le rassicurazioni e l’ottimismo estivo in casa Real (“Senza Ronaldo giocheremo più di squadra”, sentenziava Bale a settembre) hanno lasciato il posto alla dura realtà: le Merengues orfane di CR7 possono perdere contro chiunque, che si chiami Barça o Levante e Alavés.

RONALDO DA PALLONE D'ORO - Dall’altra parte, a Torino, c’è il colpo del secolo diventato subito (o quasi) protagonista con la Juve. Lo straordinario momento di forma di Ronaldo - non a caso il terzo giocatore di movimento più utilizzato da Allegri dopo Bonucci e Alex Sandro - ha aumentato peraltro le speranze in vista del trofeo individuale più ambito: il Pallone d’Oro. Per CR7 sarebbe il sesto e gli permetterebbe di superare definitivamente Lionel Messi. Dalla Spagna sono sicuri: le chance del portoghese sono in crescita, visto il rendimento degli ultimi mesi e il contemporaneo flop di alcuni “rivali”. Si veda quel Luka Modric che, dopo avergli “scippato” il FIFA The Best, è rimasto coinvolto nel crollo madridista (ma il palo colpito oggi nel Clasico grida ancora vendetta). Si veda quell’Antoine Griezmann che ha vinto sì il Mondiale, ma in questo avvio di stagione con l’Atlético Madrid stenta ad accendersi (4 gol in 14 presenze totali).