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Marco Re lascia la Juve, al suo posto ecco Stefano Bertola. Una situazione che apparentemente cambia poco per tifosi e appassionati, per i quali l'area di cui era a capo Re, quella dei servizi, non rappresenta una delle situazioni più in vista o tangibili. Eppure è un cambiamento importante. Perché Re, insieme a Giorgio Ricci e Fabio Paratici, è stato uno dei tre dirigenti che ha rappresentato il nuovo corso bianconero dopo la separazione da Beppe Marotta e Aldo Mazzia. A riprova di come in atto ci siano diversi ragionamenti nella stanza dei bottoni bianconera, quando sta per cominciare la terza stagione del post-Marotta. Si cambia, si progetta, si valuta tutto. E se ufficialmente l'area sportiva, quella con Paratici al vertice, mantiene “continuità” come parola d'ordine, è altrettanto vero pure il suo operato è sotto esame, costantemente monitorato e vincolato dal raggiungimento di tutti i risultati imposti come obiettivi. Sul campo e a bilancio. 

SOTTO ESAME – Il contratto di Paratici, che oggi compie 48 anni, è in scadenza al 30 giugno 2021, al termine come ormai da tradizione di un progetto triennale che in questo caso era partito col botto: l'acquisto di Cristiano Ronaldo. Poi proseguito con un cambio in panchina a suo modo epocale, Maurizio Sarri per Max Allegri, di cui anche pubblicamente è stato di fatto reso responsabile Paratici nella conferenza d'addio di Allegri: gli oneri dopo gli onori dell'operazione Ronaldo, la scintilla del cambio di guardia con Marotta. Tutta una serie di scelte anche coraggiose che avrebbero dovuto portare la Juve sul tetto del mondo, una missione ancora incompiuta. Senza dimenticare quel bilancio che va tenuto sotto controllo, tra bond e aumenti di capitale (decisioni non a capo di Paratici), ma anche plusvalenze e risultati del campo. Ecco, la Champions farà tutta la differenza del mondo. Mentre in un modo o nell'altro la questione plusvalenze è stata gestita per la seconda stagione consecutiva, al di là di operazioni un po' border line dal punto di vista tecnico. Ora la Juve è vicina al nono scudetto consecutivo, poi se la vedrà in Champions per riuscire a spezzare la maledizione. Non c'è solo questo però da valutare. E se Re ha già salutato la società bianconera, se Re difficilmente sarà l'unico a farlo, non è detto che debba toccare proprio a Paratici seguirlo. Ma non è detto nemmeno il contrario. Perché sì, mentre c'è Sarri tra presente e futuro nel mirino delle critiche, anche Paratici è sotto esame.