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"Il Chelsea in questo momento potrebbe essere il problema minore: un'operazione spalmando il riscatto su più anni potrebbe essere possibile. Lui poi si ridurrebbe l'ingaggio per la Juve, assolutamente e senza pensarci". Ci eravamo lasciati così. Era l'estate 2018 quando Rayden ci raccontava per la prima volta l'amore immenso di Alvaro Morata per la Juventus. Per Torino, per quei colori. La sua casa. Certo, Madrid è la sua prima casa, lì dove è nato, cresciuto, dove è tornato a più riprese. Ma Torino. Beh, Torino è speciale, è più di un pezzo di cuore. Oggi, due anni dopo, a quella frase basta solo sostituire la squadra partenza, non più il Chelsea ma l'Atletico Madrid, per ritrovare quanto accaduto poco più di un mese fa. È come una profezia, una verità che ritorna a galla nel modo più bello. Proprio da qui siamo ripartiti con Rayden, artista torinese tra i più cari amici di Morata: "È successo davvero. È andata proprio così. Ha tolto 5 milioni all'anno. Incredibile, davvero. Un gesto d'amore. È contentissimo. Le motivazioni nella vita contano tantissimo, fanno la differenza. Quando ha voglia di dimostrare, sta dando tutto, è l'uomo in più della squadra. Lo si vede, al netto dei gol annullati. Sono molto felice, perché i fatti lo dimostrano: quando rinunci ai soldi, vuoi fortemente qualcosa e in campo sei così determinante è una gioia immensa. Per chi gli vuole bene poi... Questo ragazzo è nato e cresciuto a Madrid, rinuncia alla sua città a quell'ingaggio per venire a Torino. Casa sua è questa. In un mondo come quello attuale ha un valore inestimabile. Per me averlo qua poi è stupendo".

Si era parlato di lui come quarta scelta, ne ha sofferto?
"No, gli ha dato solo nuove motivazioni in più. Il calcio non è figurine, è un gioco di equilibri, ruoli e interpretazioni dei ruoli. Quindi chi dice che nel 2020 Ronaldo può giocare con Dzeko o Suarez gioca a Fifa, ma non è una cosa che il campo supporta. Ci vanno ruoli e ruoli. Quando tu hai CR7, devi affiancargli qualcuno che abbia compiti di squadra, di sicuro non i nomi fatti prima o un over 30, in questo non è quarta scelta per niente. Alvaro queste cose le sa fare molto bene, ha fatto di tutto, dall'esterno alla punta. Sa fare il centravanti moderno, ma coprendo in tutti i ruoli: è l'unico che può fare questo. Lo dicono i fatti, il campo. Nella prima Juve di Allegri faceva l'esterno anche con Mandzukic. E con Tevez dava anche copertura. Ha una versatilità incredibile, fa i gol da 9 ma anche tutto il resto. Il tifoso legge Suarez e si emoziona, ma non tutti capiscono il valore sul campo, è un'altra cosa. Ed essendo un '92 è ancora nel top della maturità calcistica. Ho dei feedback molto positivi, può fare la differenza in questa squadra". 

Il ritorno alla Juve: emozioni e reazioni?
"Ho ricevuto mille messaggi e chiamate in quei giorni, nemmeno per il mio compleanno (ride ndr). Fa capire che segno abbia lasciato qui, non è da tutti".

La reazione ai 5 gol annullati?
"È dura, ma è un professionista. È un po' arrabbiato, ma io gli ho scritto e detto: 'È un privilegio vederti giocare'. Il gol con il Verona è meraviglioso. Fa vedere che con la testa è qui, questo conta".

Leader nelle difficoltà? Può giocare con Dybala e Ronaldo?
"Appena è mancato Ronaldo e poi Dybala ha preso questo ruolo. Ma sa anche mettersi da parte per il bene della squadra. La Juve è ancora un grande cantiere dove tutti troveranno posto quando staranno bene, con tanti campioni. Alvaro, Paulo e Ronaldo su tutti, a maggior ragione con le 5 sostituzioni e saranno tutti molto determinanti. E' un anno strano, anche 20' fanno la differenza. Si potrà fare molto bene, anche perché hanno tutti un rispetto e una stima estrema per Pirlo. Tutti insieme li vedremo, è sicuro, ma solo per alcuni pezzi di partita, perché per 90' è complesso, specialmente per Dybala che gioca meglio a due davanti e sarebbe sprecato sull'esterno. Alvaro da questo punto di vista è più flessibile".

Quanti gol farà? 
"Può farne anche 25/30. Si può togliere degli sfizi importanti. Lo vedo proprio bene, con voglia infinita".

Arriva in prestito per... restare a lungo?
"Sì. È qui per restare, lo vuole lui e il club, aldilà dell'operazione data dal momento". 

Affollamento in attacco?
"Se capiscono quanto possono essere importanti tutti, avranno grande spazio nei momenti giusti e riusciranno ad esserlo. Tutti".

Problema centrocampo?
"Bisogna dare un po' di spazio a tutti e poi scegliere. Arthur è forte, ma va inserito, era fermo ed è in una nuova squadra. Se guardi l'organico è ricco, bisogna aver fiducia".

Che percezione c'è di Pirlo?
"È alla Juve perché Pirlo l'ha voluto tanto. Bisogna dargli tempo e modo per fare esperienza. Abbiamo visto tante squadre, è ancora presto. Può essere una grande novità nel calcio europeo, però bisogna dargli tanta fiducia. Anche l'anno è particolarissimo, totalmente pazzo. Per ciò che filtra lo avrà". 

I giorni della trattativa?
"L'ho sentito quattro giorni prima e mi ha detto che probabilmente ci saremmo visti presto. Ma nessuno di noi ci credeva. Poi è successo tutto all'ultimo, è stato molto bello, la differenza l'ha fatta solo la sua voglia di tornare. Si è fatto tutto in quattro o cinque giorni". 

Pogba?
"Se maturerà una decisione simile potrebbe anche tornare, ma in questo calcio serve rivedere i parametri economici e mettere davanti gli affetti. Sarebbe bellissimo, un colpo clamoroso".

Una nuova canzone per Alvaro?
"Sta tornando tanto in auge. Gliel'ho dedicata per l suo matrimonio, aveva già lasciato Torino, ed è passato sotto traccia, ma mi piacerebbe farne un'altra. Ma ho sempre fatto cose per amicizia, mai per calcolo, per visualizzazioni. Perché no, si può fare. Sono contento perché è fatta con il cuore".

Dove arriverà questa Juve?
"Non ci sono limiti. La squadra è molto forte, ma vanno messe in fila un po' di cose. Quest'anno il fattore caso può determinare di più, ma la Juve ha fatto un bel mercato. Ricco, giovane e di giocatori forte. Kulusevski passa sotto traccia, ma è un colpo pazzesco. È De Bruyne quando giocava al Chelsea, è quel giocatore lì. Stravedo per lui".