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Fabrizio Ravanelli ha segnato un gol che rimarrà per sempre nella storia della Juventus, in finale di Champions League contro l'Ajax, nell'ultima notte da vincitori nella massima competizione continentale fino a oggi. In un'intervista al Daily Mail ha parlato del proprio addio ai bianconeri: "Mi sentivo il giocatore più forte al mondo dopo aver vinto la Champions e così, arrabbiato perché avevano deciso di vendermi, ho scelto di abbandonare anche l'Italia. La Premier è il campionato più bello del mondo, mi spiace per com'è finita con il Middlesbrough: avevo detto al club che servivano difensori, io e Juninho non bastavamo, e gente come Festa, Kinder e Schwazer arrivarono troppo tardi. Ma ricordo ancora con piacere i titoli sui giornali per come giocavo e per la mia tipica esultanza (con la testa dentro la maglietta, ndr)".

TRA PASSATO E PRESENTE - Penna Bianca è rimasto legato all'Inghilterra, quindi, e aggiunge: "Il mio presente e il mio futuro saranno inglesi, il mio più grosso errore da calciatore è stato proprio abbandonare questo Paese". Poi, una riflessione sul calcio di oggi per un attaccante: "Una volta era più difficile segnare, i grandi difensori come Nesta, Maldini o Stam non esistono più. Oggi ti lasciano cinque-sei grandi occasioni a partita, ai miei tempi una-due di solito. Ho fatto 34 gol con la Juventus nel 1995-96 e 31 la stagione dopo con il Middlesbrough: non vorrei essere presuntuoso, ma oggi potrei farne 60 all'anno, di sicuro arriverei a 50. E come me anche Zola, Cantona, Sheringham...". Il suo idolo contemporaneo? "Amo Ibrahimovic: è forte, ha personalità e tecnicamente è bravissimo".