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Il cognome ci porta a una facile analogia: e cioè che questo è un ragazzo che sa saltare in alto, pure rapidamente. Ma per capire Filippo Ranocchia, nato il 14 maggio del 2001 e nella vita uomo in più tra la Primavera di Zauli e l'Under 23 di Pecchia, c'è da studiarne prima i movimenti e poi le caratteristiche. Il motivo? Innanzitutto, è un anarchico. Ma non di quelli senza obblighi tattici: piuttosto sfrutta una libertà d'azione e di pensiero che in pochi riescono a permettersi. 

PRIMI NUMERI - E' un gioco strano, quello di Filippo. A volte fa la differenza, altre lo chiude in una gabbia. Non per questo non riesce a essere ugualmente continuo e competitivo: durante questa stagione, Ranocchia ha già collezionato 25 presenze e 5 reti. Non solo: oltre alle prime volte in Europa (Youth League), c'è stato spazio pure per il suo esordio in Serie C con la formazione Under 23. Insomma, sta crescendo. E bene. 

NESTA - Ranocchia, nato e cresciuto a San Mariano di Corciano, perugino come Andrea ma non parente del centrale interista, è stato a lungo corteggiato dalla Juventus, prima di cedere al fascino della Signora. Goretti l'ha scoperto e portato al Perugia quando aveva solo 15 anni: volevano avvicinare, anche attraverso questo acquisto, la città alla squadra. Un bel balzo in avanti rispetto a Monte Malbe di Cenci. E chi se le scorda, poi, le prime volte tra i grandi con Breda e Nesta. Da loro, le prime iniezioni di fiducia. Fortissime.