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In rete, all’esordio assoluto in Serie A, dal 1’ con la Juve, che ieri a fatica ha avuto la meglio sul Verona. E, stavolta, senza causare danni collaterali. Debutto da sogno per Aaron Ramsey, salutato con una standing ovation anche dai tifosi presenti all'Allianz Stadium, al momento della sostituzione. Titolare, mezzala destra, al fianco di Bentancur. Nel ruolo che solitamente ricopre, con ottima efficienza, Sami Khedira. 61 minuti che hanno offerto un campionario delle sue qualità: intelligenza tattica, visione di gioco, piede raffinato. E inserimenti letali, come quello che buca la retroguardia scaligera alla mezz’ora: Aaron si infila per vie centrali, asseconda il tocco smarcante di Ronaldo e calcia verso l’angolino alla destra di Silvestri. La conclusione, grazie al decisivo tocco di Gunter, è imparabile. Un gol importante, nel momento di massima difficoltà per i bianconeri.

PROFILO IDEALE - Certo, il ritmo non è ancora quello dei tempi migliori. Il gallese è sembrato ancora compassato, poco utile nell’aiutare in regia un Bentancur asfissiato dal continuo pressing degli scaligeri. Sarri, attento a ogni minimo dettaglio, lo ha sottolineato nel post partita (“Si poteva fare di più in costruzione con i centrocampisti interni”), lasciando intendere come i margini di crescita siano comunque elevati. Siamo alle battute iniziali di una storia che deve ancora essere scritta. Le indicazioni per il tecnico bianconero, al netto di ciò che è migliorabile rodando meccanismi e trovando equilibri inevitabilmente in costruzione, sono positive. Sarri in carriera ha dimostrato di apprezzare centrocampisti interni con caratteristiche ben precise. Ramsey incarna alla perfezione la mezzala con qualità nel palleggio, visione di gioco, capacità di inserimento e soprattutto abilità nel concludere a rete che il tecnico ex Chelsea e Napoli cerca. Starà ora a lui, una volta raggiunta una condizione fisica ottimale, farlo notare all’allenatore, rendendosi così indispensabile.

@andreasereni90