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"Ragazzi di stadio quarant'anni dopo". Con questo docufilm il regista Daniele Segre ha voluto raccontare com'è cambiata la curva della Juve con la nascita del fenomeno degli ultrà, quanto mai attuale dopo l'inchiesta della Procura di Torino nella curva bianconera. Il film è un sequel di "Ragazzi di stadio" del 1980.

CAMBIAMENTI - "In quarant'anni è cambiata l'organizzazione, che oggi è quasi militare - racconta Segre a Tuttosport - c'è una divisione dei ruoli e il senso d'appartenenza al gruppo. L'elemento comune, però, è la solitudine dei giovani che entrano in questi gruppi per avere dei riferimenti e dei valori in cui credere. Oggi come allora. L'aspetto inquietante è che poi ci sono persone che agiscono con obiettivi precisi e alti guadagni. Non so se la Procura possa cambiare qualcosa, dobbiamo capire se in Italia ci sia la voglia di costruire un mondo diverso".

IL RUOLO DEI CLUB - "Gli ultrà che ho intervistato hanno accettato di raccontare la loro storia, cercare di capirli ascoltandoli può prevenire problemi futuri. E' difficile capirlo, ma è quello che va fatto per poter prevenire questo fenomeno sociale. Il calcio? E' solo una scusa. Lo era quarant'anni fa e lo è oggi. I club, però, sono responsabili del fenomeno ultras. Perché le inchieste hanno dimostrato questo fenomeno estorsivo, in principio del quale c'era sempre una ricerca di collaborazione attraverso aiuti e biglietti".

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