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Contro il Malmö in Champions League, schierato largo a sinistra nel 4-4-2, ha indubbiamente fornito una buona prova, di sostanza e qualità, tanto che Massimiliano Allegri non ha esitato a definirlo un "giocatore straordinario", dichiarando che "nemmeno lui sa quanto è forte". La stagione, però, è appena cominciata. Adrien Rabiot ha ancora tutto da dimostrare: dal suo arrivo alla Juventus il 1° luglio 2019 il suo potenziale - se di vero potenziale si parla - è sempre rimasto inespresso, ma ora quell'atteso salto di qualità non può più essere rimandato. 

IL SALTO - 26 anni compiuti, fisico importante, ottima tecnica di base e, non da ultimo, un ingaggio da 7 milioni di euro netti a stagione, il francese può davvero diventare un punto di riferimento centrale nella Juventus dell'Allegri-bis. Dopo essere già stato esaltato da Andrea Pirlo con cui, però, il classe 1995 ha mostrato le sue doti solo a tratti, tra ripetute prestazioni opache e rari "colpi di genio", come lo splendido gol segnato a San Siro contro il Milan al termine di un'incredibile cavalcata di 60 metri verso l'area avversaria, può essere il momento della svolta. 

MILAN E RINNOVO - Ed è proprio con il Milan che ora Rabiot, insieme al resto della squadra bianconera, ha la preziosa occasione di confermarsi: con Allegri intenzionato a puntare nuovamente su di lui nello stesso schieramento tattico di Malmö, il centrocampista sarà infatti chiamato a scendere in campo con la stessa personalità vista in Svezia in entrambe le fasi, ripagando la fiducia evidentemente riposta in lui dall'allenatore. E magari convincendo anche la società, che invece di "Cavallo pazzo" non sembra ancora così entusiasta: dopo aver provato a venderlo in estate per monetizzare e risparmiare sul suo corposo ingaggio, infatti, al momento la proprietà non pare per nulla intenzionata a prendere in considerazione un suo possibile rinnovo di contratto, in scadenza nel 2023. Nessun incontro in calendario con mamma Veronique, tutto tace. Chissà che qualcosa possa cambiare. Forse mai come ora, Rabiot ha davvero il futuro nelle sue mani.