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Dopo Juve-Barcellona si fa un gran parlare della carenza di un regista nel centrocampo dei bianconeri. Già dopo Juve-Verona per la verità, e a torto a mio parere (Arthur aveva fatto benissimo). L’equivoco è innanzitutto identificare una funzione con un ruolo preciso. Non si gioca col vertice basso, ergo siamo senza regista. È un po’ più complessa la cosa: c’entrano i compiti non la posizione. Un altro problema concettuale è il seguente: c’è regista e regista, non bisogna per forza fare i lanci che faceva Pirlo per organizzare la manovra della propria squadra. Anzi, al giorno d’oggi prevale la scuola spagnola (il gioco corto). Un esempio sublime di quest’altra maniera è stato De Jong mercoledì sera (non di certo Pjanic, autore di diversi pasticci nel primo tempo). Numero lanci illuminanti di De Jong? Zero, eppure avevamo tutti la sensazione che tenesse in mano la partita. E quando De Jong porta palla? Nessuno che lo accusi di tenerla troppo, come capita di sentire invece quando gioca Arthur in maglia bianconera. Lo stesso Pirlo cade ancora in questa trappola.
Riguardando Juve-Barça inoltre mi sono chiesto: e se Dybala, Kulusevski e Chiesa avessero giocato non dico bene ma per lo meno decentemente, ci saremmo fissati così tanto sulla piattezza della coppia Rabiot-Bentancur? Hanno fatto davvero così male? Fermo restando che per me questi due giocatori sono abbastanza incompatibili, che Arthur è imprescindibile eccetera eccetera, credo piuttosto che il piano gara di mercoledì sera non sia stato rispettato a dovere. La fisicità e la solidità della mediana immaginata da Pirlo per contrastare il palleggio blaugrana non si è vista (se non per pochi minuti a inizio partita), malgrado in campo ci fossero proprio Rabiot e Bentancur, i più ‘fisici’ tra i centrocampisti bianconeri. Non stiamo parlando della coppia Emerson-Vieira, però qualcosa di più era lecito attendersi. Dunque?