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Adrien Rabiot ha raggiunto uno dei punti più alti della sua carriera alla Juventus il 7 luglio 2020, che segnò contestualmente uno dei punti meno felici della gestione Sarri: quell'inizio sfolgorante di secondo tempo a San Siro, col francese a sbloccare il risultato con quella cavalcata da autentico "cavallo pazzo" e un missile sotto l'incrocio che non lasciò scampo a Donnarumma. Poi però la rimonta del Milan da 0-2 a 4-2 che, vista con gli occhi di oggi, appare proprio uno specchio metaforico delle discontinuità juventine del successivo anno abbondante.

E Rabiot di tali discontinuità è un esempio perfetto. Una costante altalena di intensità e supponenza, di prestazioni ad alta intensità e gironzolii al piccolo trotto per il campo. Ora Massimiliano Allegri vuole far salire il francese su un'altra altalena, quella dell'elasticità tattica: mezzala di centrosinistra nel 4-3-3 ed esterno puro nel 4-4-2, con Cuadrado dall'altra parte pronto a fare una scalata simile, da ala offensiva del tridente a esterno a 4.

Così, sostiene Tuttosport oggi in edicola, Allegri sta plasmando un "doppio Rabiot" che possa contrastare l'abilità della squadra di Pioli sulle corsie esterne e provare poi a far di nuovo male al Milan. Stavolta davanti al pubblico juventino dello Stadium, e possibilmente con un risultato finale diverso da quella serata di luglio 2020 che sembra due vite fa.