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Un viaggio tranquillo. E una vita, qui a Lione, che scorre secondo le regole della normalità, tra bambini che giocano e persone a passeggio ignare della partita, delle storie, di una Champions ancora tutta da vivere. Sono circa 3000, i tifosi della Juve arrivati in Francia. E tralasciando un po’ di lecita apprensione per il coronavirus, tutto è filato via liscio come un olio benedetto.

Nessuna psicosi nonostante anche a Parigi proprio in queste ore sia stato registrato il primo morto per questo virus. Non si vedono mascherine sui volti, dei cittadini come dei tifosi juventini giunti a Lione. Nonostante le richieste dei sindaci di Meyzieu e Decimes, è stata confermata e ribadita la decisione di disputare regolarmente la partita del Groupama Stadium, senza limitazione ai possessori dei biglietti anche nel settore ospiti.

L’attesa? Positiva. Tranquilla. E chiaramente racconta la letteratura degli uomini. C’è chi viaggia singolarmente, come due amici napoletani che però prenderanno le dovute precauzioni (indosseranno in curva ospiti la mascherina); niente controlli particolari per loro in aeroporto, così come per chi ha viaggiato in auto o treno. Uguale ai gruppi organizzati arrivati in pullman, anche se qualcosa di diverso lo hanno raccontato alcuni tifosi in arrivo da Bologna: l’indicazione ricevuta dai responsabili di non rilasciare interviste o dichiarazioni riguardo il viaggio e il tema del coronavirus, su segnalazione della società bianconera. Che è quanto capitato anche in quel Milano. Un’indicazione non ricevuta ad altri gruppi da noi contattati, come quello dello Juventus Club Doc Cilento partito da Roma, per esempio. Comunque, stasera si gioca.