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La Juventus mostra i muscoli e dichiara esplicitamente il primo obiettivo stagionale: la Champions League. Rispetto alla tradizione, che ha sempre visto in casa bianconera lo scudetto come traguardo principale e preferito, è già un bel passo avanti. Ma c'è di più. Da Villar Perosa emerge l'idea, avallata anche da esponenti del club (vedasi Paolo Garimberti, membro del Cda e presidente del Juventus Museum), che la Juve 2018-19 abbia la rosa più forte della sua storia. Per chi scrive, invece, non è affatto così. 

LE QUATTRO JUVE TOP - Ci sono almeno quattro Juventus che hanno avuto una rosa più forte rispetto a quella attuale. Nell'ordine, sono: la Juventus del triennio 1982-1985, con i sei campioni del Mondo italiani più Boniek e il tre volte Pallone d'Oro Platini; la prima Juventus di Lippi, campione d'Europa nel 1996; la Juventus del biennio 2004-2006 (aveva campioni del Mondo italiani e campioni del Mondo francesi, due Palloni d'Oro - Nedved e Cannavaro - più Ibrahimovic ed Emeson); e infine aggiungiamo anche, per restare ai nostri tempi, la Juventus del biennio 2013-2015 (con la stessa rosa, prima con Conte e poi con Allegri, record di punti in campionato - a quota 102 - e poi finale di Champions a Berlino).

IL CONFRONTO CON LA JUVE DI OGGI - Della Juve attuale, solo l'attacco può ritenersi all'altezza di quelle squadre: Allegri oggi ha uno dei due migliori giocatori del pianeta, Cristiano Ronaldo, più un assortimento di tutto rispetto e varietà, con Dybala, Mandzukic, Douglas Costa e Bernardeschi

Gli altri reparti non reggono il confronto con le Juve di cui sopra: in porta, Szczesny e Perin non possono essere minimamente paragonati a Zoff e Buffon, ma faticano a reggere il confronto anche con Tacconi e Peruzzi; in difesa in questa Juve non c'è traccia di uno Scirea, di un Gentile, di un Ferrara, di un Thuram o di un Cannavaro. E anche rispetto al 2013-2015, abbiamo sempre la BBC, ma più invecchiata di quattro anni e con l'aggiunta di Benatia e Rugani, non certo dei fenomeni. 

Ma è a centrocampo, soprattutto, che emerge una differenza abissale con le più grandi Juventus del passato: di questa Juve, forse il solo Pjanic avrebbe potuto aspirare a far parte della rosa di quelle squadre, senza comunque avere la garanzia di un posto da titolare. Senza scomodare i vari Tardelli, Deschamps, Nedved e Vieira, ricordiamo solo il centrocampo della Juve di Berlino: Pirlo, Vidal, Pogba e il miglior Marchisio. Un reparto di un livello decisamente superiore a quello attuale.  

MANCA ALMENO UN BIG, MA IL MERCATO... - Il mercato ormai è agli sgoccioli, e con un saldo passivo fra entrate e uscite di -157 milioni, per Marotta e Paratici non ci sono più molti margini di manovra. Ma se la Juventus attuale volesse davvero avvicinarsi a quelle del passato, sarebbe assolutamente necessario acquistare almeno un grande centrocampista (un Pogba, un Milinkovic-Savic). E bisognerebbe ovviamente farlo senza al contempo vendere Pjanic...