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La seconda esperienza di Massimiliano Allegri alla guida della Juventus volge al termine. Nonostante abbia un contratto fino al 2025 con uno stipendio di 7 milioni di euro netti, il tecnico livornese dovrà dire addio alla squadra al termine della stagione. 

La decisione proviene dalla famiglia Elkann, che ha affidato pieni poteri a Cristiano Giuntoli. L'ex dirigente sportivo del Napoli è determinato a portare cambiamenti e già si sta attivamente dedicando alla ricerca di un nuovo allenatore, con Thiago Motta in pole position.


La Juventus peggiore di Massimiliano Allegri


La Juventus resta in lizza per un posto in Champions League, attualmente al terzo posto con un vantaggio di dieci punti sulla sesta classificata, la Lazio, e di undici sull'Atalanta, che ha giocato due partite in meno. 

Tuttavia, la seconda metà della stagione non è stata positiva, soprattutto in campionato. Da febbraio, la squadra è in declino, collezionando solo tredici punti in altrettante partite. Questa stagione segna il punto più basso della Juventus sotto la gestione di Massimiliano Allegri in Serie A dopo 34 giornate, con soli 65 punti. Nei due tornei precedenti, la squadra aveva accumulato 66 punti, uno in più rispetto a ora.


Il girone di ritorno


Per trovare una Juventus peggiore di quella attuale bisogna tornare indietro alla squadra di Delneri nella stagione 2010-2011. Alla 34ª giornata, aveva accumulato solamente 53 punti, chiudendo al settimo posto e rimanendo esclusa dalle competizioni europee. 

In 15 partite, la Juventus aveva conquistato solo 19 punti, con una media di 1,27 punti a partita. Questo risultato rappresenta il terzo peggiore degli ultimi 50 anni per la squadra bianconera. Risultati ancora inferiori si erano verificati nelle stagioni 2009/2010, con Ferrara e Zaccheroni in panchina, e nel 1990/1991, quando la Juventus di Maifredi aveva raccolto solamente 17 punti in 15 partite.


Le difficoltà dell'attacco


I numeri negativi riflettono chiaramente le difficoltà incontrate dalla Juventus soprattutto nel reparto offensivo. Anche nell'ultima partita, l'attacco ha continuato a stentare, registrando 18 tiri complessivi, di cui solo 7 verso la porta senza riuscire a segnare alcun gol. 

Questo problema sembra essere diventato una costante negli ultimi tre mesi, con soli 12 gol segnati nelle ultime 13 partite, una media di meno di uno a partita. Attualmente, l'attacco bianconero con 47 gol segnati si posiziona al sesto posto in Serie A, dopo Inter (79 reti), Milan (64), Roma e Atalanta (59), Napoli (50) e Bologna (48).



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