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Di parole, oggi, ce ne sono state tante. Tutta la Juve ha parlato. Da Agnelli in giù. Il presidente bianconero ha preso la parola in apertura della conferenza stampa di presentazione di Andrea Pirlo come tecnico della Juve Under 23 ma a tutti è sembrato qualcosa di più. E più delle cose che ha detto, fanno rumore quelle che il presidente bianconero non ha detto, tipo "Maurizio Sarri". Mai nominato. Durante l'intera conferenza stampa Agnelli non ha mai nominato l'allenatore della prima squadra. Eppure avrebbe avuto modo di farlo perché dopo l'introduzione e le parole di Paratici e Cherubini ha preso di nuovo la parola per parlare esplicitamente della stagione della prima squadra. "Non posso far altro che fare i complimenti a Pavel, Fabio e Fede (Cherubini) che poi sono i responsabili della parte sportiva, grande merito di aver saputo ricalibrare la macchina e di questo vi ringrazio". Di Sarri, appunto, nemmeno l'ombra.

CAMBIAMENTO - Lo nomina solo una volta, indirettamente, buttandolo nella mischia. "​E' stato un anno duro ma se partiamo dall'inizio, una squadra è fatta di dinamiche, rapporti interpersonali, cenni reciproci tra persone che partecipano a questo gruppo e noi abbiamo cambiato 13 persone nello staff tecnico, che non vengono agli onori delle cronache: abbiamo cambiato nutrizionista, abbiamo cambiato preparatore atletico, i dottori, l'allenatore, lo staff tecnico. Vuol dire cambiare 13 persone, quasi tutto il gruppo che gestisce la squadra. Questo fa si che sia stato un anno difficile da gestire, certe dinamiche devono essere resettate". Da qui, poi, i complimenti ai tre dirigenti che hanno gestito una stagione durata, di fatto, 13 mesi.

FUTURO - Poi ha chiuso chiedendo di non ricevere domande che non fossero inerenti a Pirlo e l'Under 23. Ma allora che motivo c'era di fare quella parentesi sulla prima squadra, considerando anche che Sarri aveva parlato meno di un'ora prima? Non poteva presentarsi anche con lui e ringraziarlo? Se c'è una cosa che abbiamo imparato in questi 10 anni di presidenza è che tutto quello che Agnelli dice e non dice non è mai casuale. Come non è casuale l'enfasi con cui attende la partita di Champions contro il Lione: "​Ora abbiamo davanti a noi un altro obiettivo, la Champions League e siamo tutti focalizzati su quello. La gara col Lione sarà difficilissima. Dovremmo stare concentrati per arrivare pronti e staccare il biglietto per le fasi finali di Lisbona". Anche in questo senso non è arrivato nessun segnale verso l'allenatore, nelle ore in cui si parla sempre con più insistenza di un futuro in bianconero legato a doppio filo all'esito della doppia sfida contro i francesi. Le cose che Agnelli dice e non dice non sono mai casuali. ​"L’obiettivo - ha detto parlando di Pirlo - è quello di avere due o tre giocatori da portare in prima squadra e con Andrea partiamo anche con un percorso che abbiamo visto essere vincente in altre seconde squadre. Un allenatore che si prepara nella seconda squadra per poter magari un giorno fare un salto nella prima squadra con una vera idea di cosa è la Juventus. Andrea non ne ha bisogno perché la conosce da giocatore". La sensazione, ma anche qualcosa in più, è che lui il lavoro di Sarri lo abbia già giudicato. 

@lorebetto