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Quando una nuova vita viene al mondo è una bellissima festa. È il segnale, ineludibile, che l’umanità avrà comunque e sempre un futuro malgrado talvolta si comporti in modo da compromettere tutto. Fortunatamente la natura procede lungo il suo cammino dribblando gli ostacoli che menti insensate disseminano lungo il percorso. La nascita di una nuova creatura è la risposta dell’intelligenza umana a coloro che disegnano un mondo governato dall’intelligenza artificiale.

La notizia che Lina Hurtig, calciatrice della Juventus, e la moglie Lisa Lantz sono diventate mamme di una bambina accresce dunque il piacere sano di poter raccontare una bella storia d’amore e di progresso civile a vantaggio di una società corrosa ancora da troppe storture. L’omicidio, ormai accertato pur in assenza del cadavere, della povera Saman, la giovane pakistana vittima dell’intolleranza e dell’ignoranza. I nostri stupri quotidiani, l’ultimo dei quali si sospetta possa portare la firma anche del calciatore del Genoa Portanova. I pestaggi, cadenzati, di omosessuali e lesbiche. I femminicidi per gelosia o per follia. Un rosario di nefandezze alle quali ci stiamo assuefacendo.

Salvo denunciare, in maniera violenta e oltraggiosa, il proprio disappunto allorché due donne innamorate e regolarmente sposate annunciano con tutta la gioia che l’evento comporta di essere diventate mamme. Ecco che la volgarità comincia a correre sul web e devono intervenire tecnici esperti in informatica per cancellare i peggio insulti nei confronti delle due ragazze scritti da autentici malati i quali accusano le due calciatrici di essere ”malate” perché lesbiche. Si tratta di alcune sacche rozze e retrograde che, in ogni caso e se non neutralizzate, sono in grado di contaminare facendo marcire l’intero cesto.

La cosa più bella, però, questa volta è partita dalla stessa società bianconera la quale, non appena venuta a conoscenza del lieti evento ha voluto postare sul suo sito ufficiale le congratulazioni indirizzate a Lina e Lisa. Un gesto significativo e di grande rottura il cui senso è quello di voler dare una spallata definitiva al tabù sull’omosessualità del quale il mondo del calcio, soprattutto quello maschile, ha sempre tentato di ignorare l’esistenza. Un segnale anche più forte se si pensa che arriva dalla Juventus, una società tradizionalista che un giorno fece scendere in campo i suoi giocatori con il lutto al braccio per la scomparsa di un membro della reale casa Savoia.