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La Juventus ha bisogno di un centrocampista e di una quarta punta, ma forse anche di un elemento in più nella batteria difensiva, specie sulle corsie esterne. Tuttavia, come fa notare Calciomercato.com nella sua ricostruzione odierna su questo mercato di gennaio della Juve, il vero obiettivo bianconero sul mercato è il mantenimento di un bilancio sano. Obiettivo che, in tempi di crisi, viene perseguito anche attraverso preziose plusvalenze, realizzate attraverso "scambi alla pari" che però prevedono valutazioni paritarie dei giocatori coinvolti, con conseguenti giri di denaro reciproci che mantengono uguale la liquidità a disposizione (se io ti do x e tu mi dai la stessa cifra, ho né più ne meno dei soldi di prima) ma permettono di iscrivere a bilancio voci positive grazie ai soldi in entrata.

I DUE ESEMPI CONCRETI DI GENNAIO - In attesa quindi di mettere a segno un vero colpo "di riparazione" (ci sarebbe stato Abdoulaye Dabo, ma è un acquisto per l'Under 23) la Juventus ha fatto registrare (manca solo l'ufficialità) l'affare Rovella con il Genoa: il suo cartellino diventerà juventino con una valutazione di 10 milioni di euro, mentre a Genova vanno Portanova e Petrelli per rispettivamente 7 e 3 milioni (totale 10, pareggiato Rovella). Già ufficiale invece l'operazione con il Lugano che ha portato a Vinovo Christopher Lungoyi: la Juve ha pagato 2,5 milioni al club ticinese, che a sua volta ne ha spesi altrettanti per prendere dalla Juve Kevin Monzialo. Portanova, Petrelli e Monzialo sono per la Juventus plusvalenze quasi totali!

La strategia finanziaria è chiarissima, quello che è meno chiaro è quanto davvero può far spendere nell'immediato alla società Fabio Paratici.