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Li chiamano senatori. Sono quei giocatori che rappresentano la vecchia guardia di uno spogliatoio, fondamentali nei rapporti tra squadra e allenatore, ma anche tra squadra e dirigenza. Alla Juve poi sono forse già qualcosa di più, dei progetti di dirigenti, più uomini societari che non della squadra. Influenti, anzi decisivi. Da Giorgio Chiellini a Gigi Buffon, passando per Leonardo Bonucci: anno dopo anno, sono loro ciò che resta della Juve passata dai fallimenti ai successi. Sono loro a spiegare a tutti cosa significa essere nella Juve, in questa Juve. Fondamentali in maniera virtuosa, basti pensare al ruolo decisivo avuto agli inizi del lockdown per l'accordo immediato alla voce stipendi, un lavoro diplomatico fondamenta per consentire alla Juve di registrare in tempi utili ben 90 milioni di risparmio nell'esercizio chiuso il 30 giugno. E sono sempre loro a far capire se un allenatore sia giunto o meno al capolinea.