POCHI GOL - "La squadra crea tantissimo, questo è un fattore molto positivo. C’è poi anche della casualità: ci sono dei periodi dove non riesci a fare gol, ma noi attaccanti sappiamo che ci sono questi periodi e viviamo questo con il massimo della serenità. Noi siamo qui apposta. Cosa cambierei con i con i giovani? L’eta… parte gli scherzi non cambierei niente, anche io sono stato giovane"
LO STALKER - "Ci penso. Quando l’altro giorno eravamo 4-5 in camera sono tornato su questo argomento giusto perché qualcuno ti chiede quale sia stato lo stato d’animo, e mi ha domandato come facevo ad allenarmi. Ho risposto che allenavo il fisico ma la mente era da tutt’altra parte. E’ un capitolo che fa parte della mia vita, ha lasciato sicuramente cicatrici importanti però ho continuato ad andare dritto per la mia strada quindi è una cosa che racconto con massima tranquillità. Ma ha segnato me e la mia famiglia. In quegli anni della mia carriera questa storia aveva un peso per me non indifferente pero’ mi ha fatto crescere sempre, di crederci sempre in ciò che faccio e di andare avanti per la mia strada, senza ascoltare quello che la gente può dire dall’esterno non sapendo. Ho sempre lavorato su me stesso. Ognuno di noi aveva vissuto dei periodi particolari e quindi ha raccontato la sua storia. Io poi la sera ho fatto un po' fatica, la notte ho sognato cose un po' strane perché anche gli argomenti dei miei compagni erano un po' pesanti. Ci siamo detti alla fine: “Da domani sera parliamo di cose belle perché è meglio…”».
CHIELLINI - "Che capitano è? Basta guardare come si allena...".
IL GESTO DI RONALDO - "Dico sempre che, se uno può, deve evitare. Ma quando sei in campo, l’adrenalina… In quella partita lì è normale che non sei connesso e fai delle cose... Ci sono state gesti peggiori nel calcio, ma noi che siamo da esempio dovremmo evitare certi atteggiamenti".