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De Zerbi che giustamente stravede per lui e vorrebbe ancora trovare una formula per trattenerlo, se ne farà presto una ragione. Ormai è troppo evidente: Merih Demiral, centrale classe ’98 del Sassuolo, non c’entra nulla con un campionato di metà classifica. È da Juve.  L’ha dimostrato anche nella penultima uscita della nazionale turca, il clamoroso 2-0 ai danni della Francia. Un assist e un gol sfiorato, entrambi di testa, con Griezmann, Giroud e Mbappé lasciati a secco, sotto gli occhi attenti di Paratici presente quel giorno al Konya Buyuksehir Stadi. Una conferma in più, se ce ne fosse stato bisogno. Non ce n’era, infatti.   
 
PERSONALITÀ – Ma che tipo di giocatore è Demiral? Sono sufficienti 14 presenze in Serie A per inquadrare a modo il soggetto e definirlo forse un po’ troppo a cuor leggero “pronto”, “da Juve”? Mi prendo volentieri questo rischio. Del resto l’ho seguito con attenzione fin dalla prima apparizione in maglia neroverde (24 febbraio, contro la Spal). Dopo tre partite (Spal, Milan, Napoli), ne ero certo: il Sassuolo aveva acquistato un grande difensore. Giovane, forte fisicamente e dalla spiccata personalità. Soprattutto dalla spiccata personalità: un centrale ventenne che al debutto, nei primi minuti di gioco si presenta con un lancio del genere, o è un esaltato o è uno che conosce i propri mezzi. Ed è arrivato qui per calcare altri palcoscenici.  



Non fu soltanto la qualità della giocata ‘a cantare’. D’accordo, il pallone raggiunse Rogerio con una precisione notevole, da distanza notevole. Ma in quanti ne sarebbero capaci. Più che altro era il contesto, il momento in cui arrivava quel cambio di gioco. C’è chi fatica a mostrare il proprio biglietto da visita anche a un amico e chi lo lancia come un’arma, da un marciapiede all’altro della strada. Ecco, Demiral sta decisamente nel secondo gruppo. 



SEQUENZA TIPO: L’AGGRESSIVITÀ – Il classe ’98 di Kocaeli può ricoprire due, tre ruoli nel reparto difensivo. Centrale nei quattro, centrale laterale nei tre e addirittura terzino bloccato ancora nei quattro. Ma quest’ultima è stata un’opzione comunque isolata, più eccezionale che altro. Nelle 14 giornate in cui aveva a disposizione il turco, De Zerbi lo ha schierato sette volte in una difesa a tre, sette in una difesa a quattro. Senza ottenere in cambio oscillazioni rilevanti nel rendimento. Se è bravo a impostare, è soprattutto nei duelli che Demiral si esalta. E se palla al piede è un giocatore ‘pulito’ e intelligente, senza palla è un marcatore ‘sporco’ e cattivo. È un giocatore parecchio aggressivo. A questo proposito vi voglio mostrare una sequenza emblematica tratta da Milan-Sassuolo. La seconda partita disputata da Demiral in Italia. Il primo ospite veramente scomodo, Piatek, il turco lo ha trattato così.  
 


Su un filtrante di Suso, il polacco controlla il pallone dentro l’area neroverde. Demiral accorcia e prende contatto, assecondando la direzione dello stop del giocatore rossonero. Ma non gli basta. Col braccio destro infatti lo cintura, come a volerlo allontanare dal pallone e al tempo stesso accompagnare fuori area. Demiral è un maestro nel cavalcare la sottile linea di demarcazione che separa il lecito dall’illecito. Usa i limiti del regolamento come fruste.
 


E quando l’attaccante viene leggermente sbilanciato o destabilizzato dalle mani addosso, lui allora cambia preda e aggredisce il pallone.
 


Ossessivamente: una, due, tre volte di fila.. 



..finché l’avversario -che a un certo punto si sente perseguitato più che inseguito- non glielo cede.



SPETTACOLARE –  Demiral è naturalmente molto efficace anche nel gioco aereo, tanto in difesa quanto sulle palle inattive a favore. Potrei citare la doppietta realizzata di testa contro il Chievo in una partita decisiva per la salvezza del Sassuolo, ma non renderei ancora l’idea. Ogni volta che sale a colpire lo fa con grande tempismo e determinazione: va visto dal vivo. Inoltre è una qualità piuttosto evidente, ormai risaputa.    Quello che invece posso fare a conclusione di questo pezzo è sottoporvi un recupero spettacolare che il turco regalò al pubblico del Mapei Stadium durante Sassuolo-Napoli. Una dimostrazione di velocità e potenza allo stato puro. Un salvataggio che, con tutto il rispetto, difficilmente vedremmo fare a Bonucci.  



Sull’imbucata di Insigne per Mertens, Demiral inizia a rincorrere il belga da una posizione sfavorevole. A differenza di Peluso, suo compagno di reparto, Merih tiene lo scatto del piccoletto in maglia azzurra. Quasi lo affianca, giunti al limite dell’area. Mertens però continua a tenere il pallone sul destro. Sta per calciare. 



Ed è qui che Demiral stupisce tutti, facendo quello che un difensore comune non riuscirebbe neanche a pensare. Aumenta la velocità nell’ultimo tratto e inclina la corsa per entrargli in scivolata da dietro. Rigore?



Macché! Evita il gol, evita il fallo. Uno dei salvataggi più spettacolari di tutto il campionato 18/19. E non è stato certo l'unico che ha fatto.