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Nel teatrino all'italiana che ha portato alla mancata disputa di Juventus-Napoli e ha innescato ben altri tipi di dispute a suon di note e comunicati (qui il resoconto completo degli avvenimenti di ieri), i quotidiani sportivi oggi in edicola ricompongono i pezzi di un puzzle che vede la società campana e la Asl partenopea nel mirino degli organi del calcio italiano. 

LE COLPE - Questo si legge sulla Gazzetta dello Sport: "Le istituzioni mettono sotto accusa il Napoli per una sorta di mancata lealtà proprio dopo aver condiviso l'ultima decisione della Lega. Incrinare la costruzione della 'quarantena soft' significa far saltare il banco. La polemica si dirige anche dei confronti delle autorità sanitarie locali: perché da una parte bloccare tutto e poi consentire a ogni calciatore di andare a casa propria con il rischio di esportare il contagio in famiglia e non obbligare subito al raduno permanente di Castel Volturno?".

BOLLA - Come sottolinea Tuttosport, la Asl avrebbe dovuto designare una sede per il ritiro, in modo tale da poter garantire l'isolamento e spostarsi solo per giocare le partite di campionato, applicando così il protocollo. Invece il Napoli non l'ha fatto e per questo l'autorità sanitaria è intervenuta. Il Corriere dello Sport informa che la squadra di Gattuso a Castelvolturno si radunerà domani, e ci starà fino a venerdì 16, allo scadere delle due settimane dall'ultimo contatto coi positivi Zielinski ed Elmas.

E ADESSO? - Il Giudice Sportivo dovrà pronunciarsi sui provvedimenti: a norma di regolamento, 3-0 a tavolino per la Juventus e punto di penalità in classifica per il Napoli. Sicuramente De Laurentiis farà ricorso (e se venisse accolto, secondo Repubblica la gara di giocherebbe il 13 gennaio, 4 giorni prima di Inter-Juve). Probabilmente si andrà in un tribunale ordinario. La partita fuori dal campo è appena cominciata.