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L'avvio di stagione della Primavera della Juve è stato il peggiore che si potesse immaginare. Ancora a corto di vittorie in campionato e con appena 3 punti in quattro partite, frutto di tre pareggi, contro Bologna, Genoa e Chievo e una sconfitta, in casa contro la Roma. Un filotto doloroso a cui la Juve non è certo abituata. Negli anni 2000, infatti, non si trova una partenza del genere. Gli avvii più stentati sono datati 2012/2013, 2013/2014 e 2007/2008. In quei casi, per la Signora, arrivarono 6 punti. Comunque il doppio di quelli raccolti fino ad ora. Per la cronaca, nel 2008 la Juve arrivò poi prima nel suo girone, venendo poi sconfitta alle Final Eight dalla Fiorentina, ai quarti; nel 2013 si piazzò ancora prima, e venne eliminata nello stesso turno dal Chievo, come nel 2014, dove però nel girone arrivà seconda, dietro al Torino (che chiuse a più 15 sui bianconeri).

PROBLEMI - Per Dal Canto le cose sono iniziate male e con il passare delle settimane non sono migliorate. Lui si è affidato ai 'suoi', conosciuti a Empoli e in Nazionale, costruendo la squadra con loro e ovviamente sulle sue idee. Il rombo in mezzo al campo e il trequartista erano elementi chiave, ma per cercare una svolta l'ex tecnico dell'Empoli ha dovuto optare per l'uso degli esterni. Situazione che non ha comunque risolto i problemi di una squadra incapace di mettere la cattiveria necessaria all'interno delle partite e di trovare fluidità di gioco. Mancano quelle cose che nella Juve si sono sempre viste, pur non mancando le qualità in rosa.

ATTENUANTI - Ovviamente, va ricordato che Dal Canto ha il compito più difficile da tempo immemore. Il tecnico ha dovuto ricostruire un gruppo che ha perso tutti i punti fermi, da Grosso ai giocatori chiave che avevano garantito continuità negli altri anni, e per di più l'ha dovuto fare nel contesto più difficile. Con la nuova formula del campionato Primavera, infatti, non ci sono più partite soft, solo incontri di livello. A complicare ulteriormente il tutto, sono arrivati gli infortuni, che hanno costretto alla ricerca di alternative prima ancora di poter costruire uno zoccolo duro. Ancora, nel momento in cui poteva arrivare un successo per risollevarsi, la sfortuna si è messa in mezzo. Due pari, infatti, sono arrivati per due autoreti. La ruota, prima o poi, dovrà girare.

LA SVOLTA - Il calendario, dopo la sosta, mette davanti la gara perfetta per trovare stimoli extra: il derby. Contro un Torino che sta vivendo un momento altrettanto difficile. Sarà uno scontro tra due grandi irriconoscibili, che cercano un'identità. La Juve spera, contro i cugini, di lavare via la polvere dallo specchio per potersi guardare e riconoscersi e far partire realmente la propria stagione. Certo, un Torino avvelenato è tutto tranne che una vittima inerme, e le assenze di Montaperto (sicura) e Olivieri (probabile) non aiutano. Ora però è il momento: serve la vittoria. Per la classifica, per il morale e per una svolta. C'è tempo per risollevare la stagione. Lo insegna la storia, lo fa dire la qualità della rosa. 

@Edosiddi