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Dopo la deludente prestazione contro il Bologna, la nuova Juve Primavera targata Dal Canto ha esordito in Youth League. Battesimo di fuoco contro il Barcellona, in una sfida quasi proibitiva sulla carta. In campo, però, si è visto molto più equilibrio di quanto si pensasse alla vigilia. I bianconeri, schierati con un 4-3-2-1 che il tecnico aveva già anticipato nel post gara contro i rossoblu, hanno tenuto botta benissimo alla compagine blaugrana e sono capitolati solo nel finale, davanti all'invenzione di Carles Perez. 

SEGNALI - La sconfitta di misura, figlia di una partita in cui anche la Vecchia Signora avrebbe potuto mettere la freccia in qualsiasi momento, consegna a Dal Canto segnali positivi, uniti ai problemi già visti contro il Bologna. Un identità definita non c'è e non può esserci per questioni temporali, ma l'impegno e la qualità dei singoli rappresentano una significativa promessa per il futuro. La difesa balla solo quando i ritmi sono 'da Barcellona', ma per il resto tiene botta bene, mentre dalla cintola in su mancano sì intesa e a volte lucidità, ma non voglia e potenzialità. Il compito di plasmare tutto a immagine e somiglianza della sua squadra ideale toccherà a Dal Canto.

I SINGOLI - Se la nota negativa è chiaramente Kulenovic, che si divora il gol vittoria e poi si fa espellere in maniera ingenua, sono invece positive le prove di Tripaldelli e Kameraj sulle corsie e di Olivieri in avanti. L'ex Empoli mostra che quanto esibito nel precampionato non è un'eccezione. Leader veri i tre fuoriquota, Del Favero, Vogliacco e Toure, che con la squadra che gira meglio e con più voglia si trova molto più a suo agio e riesce a disegnare con più libertà. Non può bastare, ma anche qui si può sorridere al futuro. La sconitta di misura resta una sconfitta, ma il cammino intrapreso è quello giusto. La salita non deve scoraggiare.

Foto di Mario Foschini

@Edosiddi