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Il déjà vu è stato confezionato quasi in modo involontario. Eppure, gli elementi c'erano tutti: l'attesa dei tifosi dalle prime luci del mattino, le macchine scure che chiamano all'attenzione, il sorriso convincente di Ronaldo che non si risparmia. Perché abbraccia tutti, o quasi, Cristiano. Proprio come un anno fa. Stringendo bene i desideri di chi è lì, posandoli virtualmente sulle spalle muscolose e allenate per un'altra stagione pazzesca: quella della verità e un po' della svolta, aperta sotto il sole della Continassa da un ritorno che non poteva non farsi festa e schiamazzi. La Nations League vinta gli avrà dato un'ulteriore spinta, aggiunto un po' di serenità. Quindi la Juve, la nuova Juve. Sua e di Sarri, verso il quale la stima dovrà diventare presto fiducia. 

L'INCONTRO - L'eccitazione della prima volta non è comunque svanita. Per lui e per i supporters. Prima di recarsi al J Medical, Cristiano ha fatto un giro alla Continassa per stringere le mani di tutti i compagni, ma soprattutto per imparare i volti dello staff tecnico. Chiacchierata con Sarri, probabilmente veloce. Primo scambio di idee con il servizio sempre tra le mani del 7, che adesso si metterà a disposizione dell'allenatore e di chi è chiamato ad oliargli il motore. Tempo al tempo, come sempre. Da domani doppia seduta, oggi foto di rito e sorrisi sul tapis roulant. Pure durante i test: ha voluto far subito, la forma è sempre smagliante e la fatica è sempre un optional. Poi ci sono i tifosi, quasi un capitolo a parte. Il re è tornato e il popolo si è messo completamente a sua disposizione, affidandogli il sogni del ventennio e urlandoglielo in faccia. Proprio come un anno fa, il coro non è cambiato. 'Portaci la Champions, Ronaldo', a squarciagola e con la fantasia al massimo. Può solo sorridere e ringraziare, CR7. Ben consapevole - da sempre - che quelle parole sono una raccomandata con posta prioritaria: intanto, va messa una firma.