commenta
Cesare Prandelli, ex di Juve e Atalanta, "gioca" la sfida tra bianconeri e nerazzurri che si sarebbe dovuta giocare nel fine settimana scorso. "La squadra di Sarri è ancora la più forte. E, di conseguenza, è ancora la favorita per la conquista dello scudetto. Però questi due mesi senza allenamenti avranno effetti che sono imprevedibili", dichiara l'ex CT dell'Italia. "Come reagiranno i giocatori a questo periodo senza calcio agonistico che non è paragonabile neppure alla sosta estiva? Come sarà giocare tutte le partite in stadi vuoti? Magari con tre gare alla settimana e con un caldo estivo? Insomma, è un salto nel buio che può rimettere in discussione sia la corsa scudetto che la lotta retrocessione. Squadre che pensavano di essere già salve faranno bene a tenere gli occhi aperti".

LAZIO - "E se il campionato non si fosse fermato avrebbe veramente avuto tante possibilità di vincere il titolo. La squadra di Inzaghi era in totale fiducia. Ma come ripartirà? E lo stesso vale per l’Inter, che è in leggero ritardo ma può capovolgere l’attuale classifica".

DYBALA - "Già l’estate scorsa mi avevano posto la domanda: l’argentino è o non è una pedina insostituibile nel progetto bianconero? Se vi ricordate, a quei tempi si parlava della possibilità che potesse essere ceduto. Io dissi allora, e lo ripeto oggi, che prima di rinunciare a uno con i colpi di Dybala ci penserei non una, ma mille volte. Ho sempre pensato che i sistemi di gioco sono figli dei giocatori che un allenatore ha a disposizione. Non riesco a pensare che Dybala sia un problema. Anzi, chi ha Ronaldo e Dybala può solo essere contento".

HIGUAIN - "Dal punto di vista umano lo stato d’animo del Pipita è comprensibile. Ma il mondo del calcio ha questa sensibilità? Inoltre, non so bene tutti i dettagli di questa storia".

CINQUE CAMBI - "Questa regola regalerebbe un grande vantaggio alla squadra di Sarri. Tutte le grandi hanno rose ricche, ma a livello di qualità la Juve non ha rivali".

CHI VINCE - "Non lo so. Non capisco tutta questa fretta di ripartire. Mi piaceva l’idea di dilatare il campionato fino al 31 dicembre. Credo che sarebbe giusto tornare a giocare quando ci saranno le condizioni sanitarie giuste e anche il clima giusto nel Paese".