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Dennis Praet, centrocampista belga della Sampdoria, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, raccontando il suo momento e le voci sul futuro: "L’Europa League? Ci pensiamo, eccome. Ogni giorno acquisisco sempre più fiducia. La strada è ancora lunga, lavoro duramente per diventare un giocatore completo, ma questa società è il posto migliore per farcela. Faremo di tutto per rimanere in alto il più a lungo possibile, ovviamente senza pressione. Siamo una squadra di qualità con un’ottima difesa, perché non ambire all’Europa? L’ambizione, nel calcio è fondamentale”.

GIAMPAOLO - “Tra i migliori allenatori in circolazione, perfetto per noi giovani. Mi sta formando come calciatore, tatticamente è strepitoso. La sua idea di calcio è l’ideale per le mie caratteristiche. All’inizio, lo ammetto, non è stato facile. Faticavo, ma ora va alla grande. A centrocampo posso fare un po’ di tutto, sono a totale disposizione. All’inizio, qui a Genova, speravo di essere impiegato come trequartista, il mio ruolo naturale, ma quest’anno mi sto divertendo anche da mezzala”.

JUVENTUS - “Come ogni giovane, credo sia normale puntare a un top club. Ma ci sarà tempo per pensarci, ora alla Samp sto benissimo. Juve? Ho sentito pure io certe voci ma non saprei. Fa piacere essere accostato a squadre importanti, ma ripeto: a Genova sono felice e voglio rimanere". 

RINNOVO - "Ne stiamo parlando. È ciò che vogliamo sia io che la società. Top club? Non tifo per nessuno, ma come idea di calcio sono attratto dal Barcellona: non esiste una squadra del loro livello”.

FERRERO - "Un personaggio eccezionale. Presidente con grande passione, diverso dagli altri. Vicino a noi sempre. Lo incontrai appena arrivato in Italia. Ero a Roma per le visite mediche, a pranzo mi vide tagliare gli spaghetti alla carbonara. Si arrabbiò moltissimo, ma che colpa ne avevo? Non sapevo ancora quale fosse il modo corretto per mangiarli! (ride, ndr)”.

FUTURO DA ALLENATORE - “Sicuramente sarò nell’ambiente. Prima di venire in Italia non avrei mai immaginato di pensare al ruolo di allenatore, ma mi sto appassionando vedendo Giampaolo nel lavoro sul campo quotidiano. Quindi le dico: Praet in panchina? Perché no”.