L'ALTALENA - Il campanello d'allarme però è suonato bello forte, perché dopo sei mesi sembra non sia cambiato nulla. Come analizza La Gazzetta dello Sport, questa Juve fa fatica a trovare continuità, sta vivendo una stagione di alti e bassi e una mentalità ancora da costruire. Un'altalena continua di emozioni con picchi raggiunti nella serata di Barcellona e vere e proprie serate storte come, per esempio, il pareggio col Crotone, oggi ultimo in classifica, un girone fa.
COME LIONE - Manca la mentalità ma anche la grinta. Difficilmente quest'anno in campo si è vista la vecchia Juve, la vera Juve, quella che buttava fuori cattiveria e concretezza per vincere a tutti i costi. Com'era lo slogan? "Vincere è l'unica cosa che conta". Appunto. A Oporto, pronti via e sono arrivati subito due gol degli avversari; nei primi minuti dei due tempi. Proprio come era successo sei mesi fa contro il Lione con il gol di Depay al 12'. Segnale di una mancata concentrazione e di poca attenzione, oggi come ieri. La Juve esce a testa bassa e con tanti pensieri per la testa. E' come se la pressione della Champions facesse paura a una squadra che in Europa è abituata a starci da sempre. Ma ora deve dimostrarlo.