"Napoli? Non mi dà più fastidio, contento per i ragazzi a cui resto affezionato. Se devi perdere, almeno sono contenti i ragazzi. Gli devo tanto, se gli tolgo problemi sono contento. Preferivo avrebbero iniziato da settimana prossima" sono state queste, le frasi che lo hanno rimesso al centro del ciclone, ma questa volta con i suoi tifosi. Infatti, se l'arrivo di Sarri a Napoli era stato accolto con i clamori di una piazza che non vuol perdonare il passaggio alla Juventus del suo ex allenatore, la partenza è stata invece all'insegna del fuoco amico. Critiche, giustificate per altro, per una dimostrazione d'affetto lecito, ma espressa con il tempismo sbagliato. Come se Conte, o Marotta, al termine del Derby d'Italia dicessero: "Va be', meglio perdere contro di loro che con altre squadre". Assurdo, no?
Lo stesso Sarri poi, dopo le parole al miele verso i "ragazzi" con cui ha condiviso bei momenti rilasciate a Sky Sport, ha rincarato la dose in sala stampa, con un'altra affermazione galeotta: "Rigori? Rimettiamo la maglia a strisce" è stata la sua risposta, facendo il verso a quanto disse - proprio a Napoli - sul fatto che i partenopei non avessero la maglia adatta per vedersi assegnare i rigori a favore. Insomma, un disastro, su tutta la linea. Quella del gioco, ma anche quella della comunicazione. Riprendere a vincere può essere la giusta consolazione, se non altro per gettare alle spalle una serata che, nel futuro di Sarri alla Juventus, potrebbe pesare.
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