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Paul Pogba e il Manchester United è gelo. Un freddo degno di un gennaio inglese che non cenna a diminuire, anzi. Ogni decisione, ogni parola e commento, sia dall'interno che dall'esterno (Ryan Giggs e Paul Scholes, tanto per fare due nomi) del mondo Red Devils non fa altro che alimentare uno sciame di polemiche presente dal primo giorno, dal momento in cui ha rimesso piede a Manchester dopo l'esplosione alla Juventus. Un feeling mai realmente nato, perché lì tanti si aspettavano molto di più da lui. 

CAPITANO - E anche l'ultima decisione è pronta a far agitare le acque. L'addio di Ashley Young, che ha firmato oggi con l'Inter, ha riaperto la posizione per la fascia da capitano del club, permanente questa volta. Diversi i candidati, tra cui Ole Gunnar Solskjaer ha scelto Harry Maguire, classe 1993 (come Pogba) e arrivato da poco allo United dal Leicester, spiegando: "Sono stato colpito dalle sue capacità di leadership, quindi continuerà a indossare la fascia. Tutto in lui mi dice che è un leader". Pur essendo il difensore più pagato della storia, probabilmente, in molti si aspettavo una scelta diversa, che portasse a Paul Pogba o David De Gea. Nomi fatti in passato anche dallo stesso allenatore, con il francese che, complice il lungo infortunio alla caviglia per cui si è anche operato, è scivolato in fondo alle gerarchie. 

E SUL MERCATO... - In più Bruno Fernandes è sempre più vicino proprio al Manchester United, che potrebbe raggiungere dallo Sporting per 60 milioni di euro più bonus, con un contratto da 6 milioni di euro all'anno fino al 2025. Un investimento che spinge il Polpo lontano. E ora l'addio è tutt'altro che scontato. Il sogno per la Juve è sempre lo stesso, che coincide anche con quello di Pogba: ritrovare il bianconero per ritrovare se stessi.