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Le parole del dottor Tencone, ex responsabile del settore medico della Juventus, sul caso Pogba a Tuttosport:
 
RECUPERO - “Nelle prossime cinque settimane il giocatore riprenderà progressivamente gli allenamenti. Non ci sono delle cure particolari. Quel menisco è rotto e nessuna cura del mondo lo riaggiusterà. Rimarrà rotto. Tuttavia il pezzettino di menisco che si è staccato potrebbe iniziare a dare sempre meno fastidio e dolore a patto che, come si dice in gergo, non “incastri il inocchio” e non lo “mandi in blocco”. Pogba potrebbe anche non sentire fastidio per niente, nel migliore dei casi. E quindi riprendere progressivamente gli allenamenti”.
 
GINOCCHIO IN BLOCCO – “Vuol dire che il ginocchio è bloccato dentro perché il pezzettino rotto si incastra nell’articolazione: il giocatore sente di non riuscire a distendere o piegare il ginocchio fino in fondo. Lo sente bloccato, appunto”.
 
COME PUO’ SUCCEDERE
– “Il problema non è tanto correre o prendere un colpo, il problema è saltarci sopra con la rotazione. Pogba peraltro ha un gioco particolare, fa tutti quei numeri: si ferma, torna indietro, cambia passo... Questa specificità aumenta un po’ il rischio che il ginocchio si blocchi. Poi, per carità, non è che capiti nulla di grave: verrebbe operato in quel momento lì. Però vuol dire ricominciare da capo tutto il discorso”.
 
PREPARAZIONE – “Beh, in tutto questo periodo il giocatore è fermo. Ricomincerà una fase di preparazione vera soltanto quando sarà completamente a posto. Le prime due o tre saranno riabilitazione: corsetta, piscina. Solo le ultime settimane saranno di preparazione vera”.
 
ACCORTEZZE – “No, a quel punto no. Altrimenti non avrebbe senso... Dopo le cinque settimane Pogba può allenarsi regolarmente”.
 
RISCHIO – “A quanto risulta, c’è un rischio del 50 e 50”.
 
OPERAZIONE – “Con l’operazione si asporta il pezzettino rotto e non c’è più niente che si possa incastrare. Potrebbero esserci problemi solo con una nuova rottura, ma si tratta proprio di avere un altro infortunio”.
 
SCELTA DI NON OPERARE – “Mah, ipotizzo che sia una scelta del giocatore. Immagino che la società l’abbia accettata e autorizzata, anche perché non puoi certo fare operare un giocatore contro la sua volontà, consapevole del fatto che a fronte di qualche eventuale vantaggio per il giocatore vi sono invece dei sicuri svantaggi per il club. La scelta medica, non della società, la scelta degli esperti medici di tutto il mondo in questi casi consiglia di fare ciò che fanno tutti i giocatori: togliere subito il pezzettino rotto. Se Pogba l’avesse fatto immediatamente dopo l’infortunio, avrebbe già guadagnato una settimana-dieci giorni”.