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“Quello che gli agenti dicono non mi tocca”. Parola di Ole Gunnar Solskjaer, che alla viglia del derby contro il Manchester City spiega come il fulmine lanciato da Mino Raiola non l’abbia scalfito. Almeno all’apparenza, perché l’agente italo-olandese ha palesato il malessere di Paul Pogba allo United, rilanciandolo sul mercato. Presto il francese potrà cambiare aria, e la Juventus sta studiando un piano per fargli riassaporare quella torinese.

I NODI - I nodi per materializzare il Pogback sono diversi, ma non impossibili. Bisogna creare spazio nell’organico, soprattutto dal punto di vista salariare, dato che Raiola sparerà alto alla luce dei 15 milioni di euro percepiti in Inghilterra. Inoltre, i Red Devils dovranno concedere una formula diversa rispetto al pagamento di quei 100 milioni di euro richiesti un anno fa, quando la Juve studiava un tentativo prima che nel mondo incombesse il Covid.

IL RETROSCENA DELLO SCAMBIO - Proprio sulle modalità dell’operazione, lo United è parso inflessibile prima dell’estate. È il retroscena che racconta Calciomercato.com: nello scorso aprile, durante dialoghi indiretti, la Juve ha aperto alla cessione di Pjanic e Douglas Costa per mettere le mani su Pogba, in un affare dunque impostato attraverso gli scambi. Niente da fare, Solskjaer non li reputò obiettivi prioritari tenendosi stretto Pogba, guardando il primo sbarcare al Barcellona, il secondo al Bayern Monaco. Nel giro di pochi mesi, tutto è cambiato. Raiola ha rispolverato la macchina da presa cinematografica per girare il sequel della vita di Pogba post Manchester United. Solskjaer non può più nasconderlo. Dove andrà? Il francese fa gola a tanti, e alla Juve lo acclamano a gran voce.