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In attesa dell'esito del ricorso al Tas di Losanna, Paul Pogba è ancora a Torino. Chiaro, la sua (seconda) esperienza alla Juventus è sostanzialmente finita, così come la sua carriera calcistica. Il centrocampista francese, infatti, è stato sanzionato con una squalifica di quattro anni per via della positività al doping emersa a seguito di un controllo effettuato a inizio stagione, dopo il match contro l'Udinese. Ma c'è un motivo per cui il club bianconero, che ne avrebbe anche avuto la possibilità, non ha ancora optato per la risoluzione di contratto.
 

Juve, Pogba è ancora a Torino: il motivo


Pogba è stato tesserato per la sua seconda avventura a Torino il 1° luglio 2022 e, come tutti i calciatori entrati in Italia dopo due anni all'estero, gode del Decreto Crescita che permette al club di riconoscere la metà delle tasse sul suo ingaggio (e che è ancora valido sui contratti stipulati prima dell'annullamento stabilito dal Governo). Questa possibilità, però, decade se il calciatore lascia il club prima dei due anni, nel caso del Polpo prima del 30 giugno 2024. In quel caso la società sarebbe chiamata a riconoscere allo Stato le tasse della sua permanenza come se si trattasse di un calciatore italiano, quindi il doppio di quello già versato. 

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