LE MOSSE - Si è infortunato il 23 luglio a Los Angeles e proprio lì è seguito il primo consulto con il professor Bert Mandelbaum - tra i massimi esperti della materia a livello mondiale - che aveva suggerito di procedere con l’intervento in artroscopia, anche di lì a poco. Poi sono sorti dubbi e perplessità nel giocatore, che ha scelto di procedere con ulteriori consulti, in Europa. Pogba è andato dallo specialista francese Bertrand Sonnery-Cottet, con studio a Lione, specialista di riferimento della scuderia Raiola. E da lui ha scelto la terapia conservativa: 5 settimane di esercizi e lavoro mirato accompagnato ad una graduale ripresa degli allenamenti. Ma con un rischio maggiore.
I RISCHI - Come scrive Tuttosport: "La scelta presa da Pogba presuppone la speranza che giorno dopo giorno il dolore scompaia. Certo, il menisco da solo non si ripara, ma se non crea fastidi... Di contro, però, c’è il rischio che il calciatore compia lo stesso movimento che gli ha causato il dolore la prima volta. Movimento, attenzione, non contrasto con qualcuno. Nel caso, vien da sé, bisognerebbe poi procedere all’intervento. Senza sé e senza ma. In questo caso, i tempi di recupero sarebbero ovviamente traslati e persino i Mondiali tornerebbero pesantemente (oltre che paradossalmente) a rischio".