ELKANN - Non è indagato né dalla procura di Torino nè da quella federale e anche per questo ha deciso di prendere in mano in prima persona la società ma anche lui è stato protagonista di alcune intercettazioni, che secondo Chiné, lo rendono a conoscenza del sistema ipotizzato proprio dal procuratore, per cui appunto anche ai livelli più alti sapessero dell'eccessivo utilizzo di plusvalenze. "Sì, però come ricordi, tu avevi detto che alla fine c'è stato, da parte della direzione sportiva, […]si sono allargati, ci sono tutta un serie di operazioni che loro hanno fatto", aveva detto in un'intercettazione Elkann riferendosi ad Agneli, ottenendo come risposta:"[…]esatto, facendo eccessivo ricorso allo strumento delle plusvalenze: se ti crolla il mercato, ti crolla il mercato! Questo è un dato di fatto!".
AGNELLI (E ARRIVABENE) - Ancora più centrale secondo Chiné il ruolo di Agnelli, lui si indagato sia dalla Procura Federale che da quella di Torino. In questo caso, una delle frasi che secondo Chiné rappresenta in pieno la centralità di Agnelli è la seguente rivolta ad Arrivabene: "Sì ma non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene! […]Perché noi abbiamo due elementi fondamentali: da un lato il Covid, ma dall'altro abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti [...]e soprattutto la merda...perché è tutta la merda che sta sotto che non si può dire".
PARATICI E CHERUBINI - C'è poi la figura di Fabio Paratici, per cui la procura aveva chiesto la pena maggiore nel processo delle plusvalenze (16 mesi di inibizione). Anche l'ex direttore sportivo della Juve, come tutti gli altri dirigenti fu assolto. Paratici sarebbe da considerare il principale artefice del sistema legato alle presunte plusvalenze artefatte. Questo, sarebbe dimostrato soprattutto dalle molteplici intercettazioni di Cherubini. Quest'ultimo, non indagato dalla procura di Torino a differenza di quella federale.