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La "carta privata" sottoscritta con Cristiano Ronaldo è ormai diventata celebre, perché se ne parla fin dal primo giorno in cui i PM della Procura della Repubblica di Torino hanno avviato l'inchiesta a carico dei massimi dirigenti della Juventus, Andrea Agnelli, Pavel Nedved, l'ex Fabio Paratici e altri 3, con le accuse di falso in bilancio, fatture fasulle e falso in borsa in seguito alle oltre 42 plusvalenze prese in esame dalla Covisoc. Eppure nonostante perquisizioni ed interrogatori, di questa scrittura privata non c'è traccia.

IL TEMA - Come riporta la Gazzetta dello Sport, è diventato un giallo non tanto per l'esistenza di questa carta, di cui si sente parlare in un'intercettazione che vede coinvolto anche l'attuale ds Federico Cherubini, ma sul contenuto. Nel decreto di ingiunzione si parla genericamente di "retribuzioni arretrate del calciatore", ma agli inquirenti interessa molto di più l’aspetto tecnico. Che si tratti di un accordo sugli stipendi posticipati in periodo di pandemia o di una buonuscita per incentivare il passaggio estivo di Ronaldo al Manchester United quello che interessa è capire come questa carta sia stata computata a bilancio.

INTERROGARE CR7 - Siccome dalla Juventus non sono arrivati chiarimenti diretti, con i vari Arrivabene e Cherubini che non hanno fornito prove di questa lettera privata, e ancor più dato il fatto che l'avvocato Gabasio, interlocutore dell'attuale ds nella suddetta intercettazione e rispondente direttamente ad Agnelli, non potrà essere interrogato come teste direttamente, ma dovrà essere assistito da un ulteriore avvocato, i PM stanno ora pensando di rivolgersi direttamente all'altra parte che avrebbe sottoscritto questa scrittura privata. Cristiano Ronaldo e i suoi avvocati, quindi, potrebbero presto essere chiamati in procura per ascoltare la propria versione dei fatti.