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“Quando c’è un'inchiesta sul calcio, la Juventus ci finisce sempre dentro”. L’avrete di sicuro già sentita questa. Se non al bar, in qualche trasmissione televisiva. Stavolta il riferimento è all’inchiesta sulle plusvalenze, sulla quale sta indagando la Procura della Repubblica di Torino e, di sponda, quella federale. Quest’ultima, abituata ai processi lampo, ha già emesso la sua sentenza: tutti prosciolti. Com’era logico che fosse. 
Dopo il processo ordinario, se mai si celebrerà e sulla scorta di accuse oggettive, magari li metteranno tutti in galera per frode - come vorrebbero i teorizzatori del “sempre dentro” - ma, per adesso, il management bianconero continuerà a restare al proprio posto. Senza inibizioni dai loro incarichi, come richiesto all’inizio dal procuratore FIGC. Nulla di nulla.
La speranza degli avventori del bar sport che non tifano Juve era, ovviamente, quella di vedere azzerato l’intero vertice societario, ma se questo accadrà non avverrà di certo per mano delle Procure, bensì per decisione della proprietà. Di rivoluzione alla Continassa si parla da parecchio tempo, finora, però, Andrea non è stato ancora disarcionato. Nonostante il caso Suarez, il duello rusticano con Ceferin per la Superlega e, adesso, la questione plusvalenze. John Elkann e la famiglia, per adesso, fanno quadrato attorno al proprio consanguineo, in un futuro prossimo (estate?) o venturo (centenario degli Agnelli alla guida del club?) vedremo cosa accadrà. 
Si è vociferato di un passaggio di testimone con Lapo, ma se cambio ci sarà la svolta avverrà al femminile, con Christillin e Ginevra Elkann tra le più accreditate a subentrare ad Andrea. Così come cambiamenti sono previsti nell’area tecnica, con il nuovo responsabile già individuato in Giovanni Sartori, che non rinnoverà con l’Atalanta. 
Un cambiamento in divenire che nulla ha a che vedere con l’attuale vicenda giudiziaria, basata su un argomento sdrucciolevole come appunto quello dei valori dei giocatori: chi li stabilisce? Di sicuro non Transfermarkt, sito utilizzato come riferimento da entrambe le procure nelle loro indagini, seppur senza aver fatto un vero e proprio copia/incolla delle valutazioni di mercato. 
Capire quali potrebbero essere le motivazioni dei giudici ordinari per condannare la Juventus è davvero complicato, considerando che già in passato inchieste del genere finirono in nulla proprio perché una pistola fumante non venne mai trovata. Stavolta la Procura avrà a disposizione delle intercettazioni, ma se non si trovasse quella in cui emergesse un plateale accordo tra i club per l’alterazione dei parametri dei giocatori anch’esse potrebbero rivelarsi inutili ai fini accusatori. E il finale sarà il medesimo del processo sportivo. Con il grande rammarico di chi immaginava una Juve “sempre dentro” e azzerata