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Vincitore della Panchina d'Oro e pluricelebrato, anche e soprattutto dai colleghi. E' la storia di Massimiliano Allegri, che nella giornata di ieri è stato riempito di apprezzamenti. Eccoli tutti, come riportati dalla Gazzetta dello Sport:

Renzo Ulivieri: "No, Allegri non è uno dei cinque migliori d’Europa... E' uno dei cinque migliori del mondo. Lui è un paraculo, si definisce anzitutto gestore di uomini, ma in realtà è completo in tutto: modernità tattica, preparazione della partita e suo controllo nell’arco dei 90’".

Fabio Capello: "Allegri è al top perché ha capito come ottenere il massimo da una filosofia calcistica senza fronzoli, essenziale: è diretto, sincero, e soprattutto non va dietro le mode". 

Gianni De Biasi: "Max non insegue stereotipi, non si riconosce in cliché tattici inderogabili come fanno altri allenatori: se sei mentalmente elastico, poi lo sei anche in campo. E poi lui è uno che sa sdrammatizzare: questo lo aiuta a porsi bene nei confronti dei suoi calciatori e a tirarne fuori il meglio".

Aurelio Andreazzoli: "Vince perché struttura del club e qualità dei giocatori contano tanto, ma non bastano più da sole". 

Cristian Brocchi: "Sa mentalizzare al top i giocatori". 

Roberto D’Aversa: "Un gruppo va stimolato in continuazione a non mollare niente: lui riesce a farlo ancora, nonostante sia lì da anni".

Massimo Oddo: "Dentro e fuori dallo spogliatoio, ha i tempi giusti: sa leggere i momenti di difficoltà o di euforia, quando è il caso di alzare i toni, oppure di smorzarli".

Marco Giampaolo: "Io oggi ho votato Pecchia, perché sono per il “lacrime e sangue”, ma se uno vince scudetti in serie e va due volte in finale di Champions, va considerato per forza anche un big europeo".

Eusebio Di Francesco: "Che siano italiane o europee, le graduatorie fatele voi. Io dico solo che se uno è il migliore per i suoi colleghi, vuol dire che è il migliore". 

Luciano Spalletti: "Ognuno di noi è quello che è: le qualità sono quelle che esprimi, anche a parole; i titoli, sono quelli che porti a casa. E Max è rimasto una bella persona anche se ha vinto tanto".