INFASTIDITO - Pjanic era visibilmente infastidito al momento della sua uscita dal campo. Si è toccato subito l'inguine ed ha parlottato prima con Bonucci e poi con Balotelli, rientrando negli spogliatoi scuro in volto. Col senno di poi metterlo dentro è stato un po' un azzardo. Sarri però voleva ancor più controllo sulla partita, ancor più circolazione di palla e palleggio ed ha inserito uno dei suoi pupilli che però si è fermato quasi subito. Mire aveva già dovuto alzare il piede dall'acceleratore due volte in stagione, per problemi simili, ma come ha ricordato anche Sarri in conferenza, entrambi gli stop si erano poi rilevati essere dei falsi allarmi. La Juve ovviamente spera che sia così anche questa volta. Domani Pjanic svolgerà gli esami al J Medical con la speranza che non si tratti di nulla di grave anche perché in meno di due settimane ci saranno da affrontare le sfide contro il Lione in Champions e l'Inter in campionato. Due partite già decisive per il proseguo della stagione.
PUBALGIA - Il tecnico bianconero intanto ha scongiurato che dietro al ko di Pjanic possano esserci problemi più gravi, quasi strutturali, come la pubalgia. "Non ha mai avuto dolori continui agli adduttori ma solo su qualche movimento - le parole del tecnico in conferenza -. L'ultima volta era un falso allarme, non ha i sintomi della pubalgia perché tra un episodio e l'altro lui sta normalmente". Nessun problema nel lungo periodo, quindi. Forse nel breve, con la Juve che ora teme di dover scendere in campo in Champions e nel big match di campionato contro l'Inter senza il suo regista. Stanotte alla Continassa dormiranno tutti con le dita incrociate.