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Piacere, Marko Pjaca”. L’attaccante croato esce per la prima volta dal tunnel della VELTINS-Arena di Gelsenkirchen e, passati 16 minuti, ha già sventolato il suo miglior biglietto da visita. Primo gol in Bundesliga all’esordio da titolare, un’esperienza da sogno per il 22enne di Zagabria, che negli ultimi dieci mesi aveva collezionato appena 4 presenze con la maglia della Juventus Primavera.

PRIMO CAPOLAVORO - Sembrava eterno, il recupero da quel grave infortunio al ginocchio destro (rottura del crociato anteriore, lesione del menisco e ulteriore lesione del collaterale): una volta tornato in rampa di lancio, Pjaca si è accorto suo malgrado che nella formazione di Allegri non c’era più spazio per lui. Da qui la decisione del prestito, concordata dalla società e dal suo entourage, con la Bundesliga identificata da subito come il miglior campionato per tornare a brillare. Tra lo Schalke e l’inserimento tardivo del Wolfsburg, è stata la squadra allenata da Domenico Tedesco ad avere la meglio. “Marko è stato molto attento e coinvolto in molte situazioni in cui ha potuto incidere”, ha commentato il tecnico italiano dopo la partita casalinga di ieri contro l’Hannover. Un pareggio per certi versi deludente, ma il pubblico ha potuto comunque esultare per il primo gioiello del croato. Non è un’eresia avvicinare il gol di Pjaca, per movimento e rapidità di esecuzione, a molti capolavori estratti dal cilindro da Alessandro Del Piero durante la sua carriera leggendaria: finta sul sinistro e destro a giro a baciare il secondo palo, imparabile per il portiere avversario.

FATEGLI SPAZIO - Rete bellissima a parte, per la Juve è importante soprattutto quel “coinvolgimento” di cui parla Tedesco, una presenza costante nel vivo dell’azione che nella prima sfortunata stagione del classe ’95 alla Juve è sembrata a tratti mancare: da seconda punta l’ex Dinamo Zagabria ha mostrato colpi da campione, ma con il suo fisico e la sua tecnica non è impossibile prevedere per lui un destino da centravanti (senza dimenticare il passato da ala pura). Il futuro, intanto, è ben delineato: “Vuole tornare a Torino da protagonista”, confessava ai nostri microfoni il suo agente Naletilic, a fugare ogni timore di una partenza a titolo definitivo. Certo è che, in vista della prossima stagione, qualcuno nella rosa di Allegri dovrà fargli spazio: la sovrabbondanza dalla trequarti in su non aiuta e la già citata duttilità servirà a poco, se Pjaca non verrà messo nelle condizioni di diventare titolare nella Juve di domani. Tra incedibili o presunti tali, Marko ha lanciato un primo importante segnale agli attaccanti bianconeri

@mcarapex