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Andrea Pirlo, ex centrocampista della Juventus, ha concesso una lunga intervista a Tuttosport su tante tematiche che riguardano i bianconeri:

Ma si sarebbe mai immaginato che in così pochi anni anche Cristiano Ronaldo sarebbe diventato bianconero?

"La Juventus è una grande società, storica. Fin da subito avevo capito che la dirigenza aveva in testa un progetto ambizioso, aveva appena costruito il nuovo stadio per tornare a vincere in Italia e in Europa. Se lo vivi da dentro, come è successo a me nei primi 4 anni, non sei stupito del percorso e dei trionfi: quando si vince provi belle sensazioni e vuoi continuare a farlo. La Juve in questi anni è stata brava a volersi migliorare sempre".

Neppure l’arrivo di Ronaldo l’ha sorpresa?

"All’inizio pensavo fosse soltanto uno dei tanti rumors estivi, poi ho chiamato Paratici e lui mi ha detto: “E’ tutto vero, lo stiamo trattando”. Ho fatto i complimenti a lui, a Marotta al presidente Agnelli. Ma nessuna nostalgia: in carriera ho già avuto la fortuna di dividere lo spogliatoio con tanti Palloni d’Oro".

CR7 deve ancora sbloccarsi: in questi casi i compagni come possono aiutarlo?

"I fenomeni si aiutano da soli: restano sempre tranquilli e pensano soltanto a lavorare. Ronaldo non ha segnato nelle prime tre e poi magari nelle prossime cinque partite realizzerà 10 gol".

Chi è il miglior partner per Ronaldo: Mandzukic, Dybala, tutti e due o Douglas Costa?

"A Cristiano non so se piaccia fare l’unica punta, ama partire da sinistra e quindi ha bisogno di uno che giochi vicino a lui: Mandzukic è ideale".

Dybala deve accettare di diventare un uomo spaccapartite a gara in corso?

"No, innanzitutto perché le partite sono tante e poi perché ha grandi qualità. Accettare di non partire dall’inizio non è semplice per nessuno, Paulo farà di tutto per giocare il più possibile: se si mette ad allenarsi con la voglia di Ronaldo poi sarà difficile lasciarlo fuori. Quando non giochi vuole dire che devi fare qualcosa in più, deve metterci del suo: le qualità di Dybala non sono in discussione. Per diventare un giocatore fondamentale per la Juventus deve trovare qualcosa dentro di lui, lo deve fare prima di tutto per se stesso".

A bruciapelo. Ronaldo, Higuain, Icardi, Dzeko, Immobile, Belotti: chi vince la classifica marcatori?

"Ronaldo o Icardi, intorno ai 30 gol".

L’ultimo Pjanic le assomiglia?

"Sta facendo molto bene, è cresciuto. Ma può fare ancora di più, soprattutto a livello di continuità nella partita crescendo in carattere e autostima per la Champions".

Agnelli nel discorso di Villar Perosa ha indicato la Champions come primo obiettivo. La Juve è davvero favorita?

"Il presidente lo sento spesso, ci frequentiamo e abbiamo un rapporto splendido. E’ un presidente importante, è un Agnelli però è prima di tutto una persona semplice, fantastica: tratta allo stesso modo i campioni e gli impiegati del club. Andrea ha ragione a dire che l’obiettivo è la Coppa, deve essere quello. I bianconeri partono in prima fila con il Real Madrid, che ha vinto le ultime tre edizioni, il City, il Psg e il Barcellona. Per vincere la Champions servono tre cose: la squadra forte e la Juve ce l’ha, una buona condizione a marzo-aprile e un pizzico di fortuna".

Allegri lo mette tra i primi tecnici al mondo?

"E’ uno dei migliori, con la Juve ha fatto molto bene e vinto tanto: gli manca solo la ciliegina della Champions. E’ cresciuto rispetto al primo anno in cui ho lavorato con lui al Milan: ha maggiore esperienza e poi più vinci e più guadagni consapevolezza. Di Allegri apprezzo la bravura nel variare i sistemi di gioco in corsa in base alle caratteristiche dei giocatori. E poi non pensiate che gestire uno spogliatoio di campioni come quello della Juventus sia uno scherzo, anzi: e lui è molto bravo in questo".

Stupito del ritorno di Bonucci o in realtà è un po’ come se non fosse mai andato via dalla Juventus?

"Mi ha sorpreso perché non pensavo tornasse indietro dal Milan dopo un campionato, però la Juventus cerca i più forti e Leonardo è un top nel suo ruolo".

Il prossimo ritorno eccellente potrebbe essere quello di Pogba, uno dei suoi tanti allievi in bianconero, che è sempre legatissimo al club.

"Non mi stupirebbe perché la Juventus sta cercando i migliori e se uno va via non è detto che poi non possa ritornare".