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Andrea Pirlo si è appena insediato sulla panchina della Juventus, evento che ha generato un effetto molto positivo sull’intero mondo bianconero. Tanto entusiasmo, anche per gli scettici che interpretano la mossa più come un azzardo. Per smentirli, il club dovrà creare il terreno fertile affinchè il Maestro (QUI IL SONDAGGIO) possa piantare i primi germogli del suo futuro successo. Ma non è tutto rose e fiori, perché c’è qualche grana che il nuovo tecnico dovrà subito affrontare.

MERCATO – A partire dalla pianificazione della prossima stagione, che passa soprattutto dal mercato. Innanzitutto, la Juve si deve liberare di quei giocatori che sono al capolinea alla Continassa. Operazione tutt’altro che semplice, vedi per esempio Higuain, per il quale la Juve dovrà incassare almeno 18 milioni per non registrare una minusvalenza. Senza contare il suo ingaggio da 7,5 milioni di euro che non attira tutti i club del mondo, per così dire. Inoltre, le casse bianconere non sono poi così sorridenti: l'indizio era arrivato a dicembre, quando la società lanciò un aumento di capitale pari a 300 milioni di euro. Poi l'avvento del coronavirus, che ha portato con sè una forte crisi finanziaria a cui nessuno è scampato. In un mercato fatto d'inventiva e scambi, Fabio Paratici dovrà operare con creatività, come fatto per l'affare Arthur-Pjanic.

INFORTUNI DE LIGT E DYBALA Pirlo rischia inoltre di non poter contare, nell’immediato, di due pilastri della squadra: De Ligt e Dybala. Il gigante olandese si opererà alla spalla lussata nei prossimi giorni, starà fuori per 3 mesi. L’obiettivo è quello di recuperarlo per il 20-21 ottobre, quando tornerà la tanto rincorsa Champions League. Su Dybala c’è un bel punto di domanda: durante la sfida contro il Lione si è riacutizzato il problema muscolare patito dalla gara contro la Sampdoria. Per lui è necessario fermarsi, la sua presenza nella prima parte del ritiro estivo (in programma a fine agosto) è a forte rischio, improbabile rivederlo il 19 settembre, data d’inizio del nuovo campionato. L’entusiasmo c’è, ma anche le grane: Pirlo è subito chiamato a dimostrare di che pasta è fatto.