SIMBOLI DEL CALCIO - I crismi dell’allenatore vincente deve ancora guadagnarseli, intanto si tiene stretto quelli di leggenda sul campo, fertile base per costruire un grande carriera in panchina. Un esempio? Zinedine Zidane, extraterrestre sui soffici prati d’erba che, dopo l’apprendistato come vice di Ancelotti e come tecnico del Castilla (seconda squadra delle Merengues), ha conquistato tre storiche Champions consecutive alla guida del Real Madrid. La chiave del suo successo risiede soprattutto nell’effetto carismatico che ha suscitato sul mondo madridista e sui propri giocatori, tra cui c’era anche Cristiano Ronaldo, che lo reputava uno di pari livello con cui dialogare e confrontarsi. Tra dei del calcio ci si intende.
DEVE VINCERE SUL CAMPO - Un po’ quello che sta succedendo a Pirlo. Tra chi lo ammirava da bambino e chi ha scelto la Juve per la sua presenza (come McKennie, qui le parole), il Maestro sta riscuotendo questo successo interno grazie al suo status di simbolo della Juve e della storia del calcio. Adesso, il successo deve riscuoterlo anche e soprattutto sul campo. Perché non basta avere il curriculum sopracitato, non basta aver vinto un mondiale, due Champions League e tanti altri trofei. Rispondendo sì alla chiamata di Agnelli ha deciso di sporcarsi le mani, mettersi in gioco in una nuova veste. Idee e premesse ci sono, ora deve dimostrare che si trova a suo agio anche in questi panni, portando la Juve a vincere titoli.