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"Pjanic è quello che più si avvicina in questo momento a me. Sta facendo molto bene, è migliorato tanto rispetto all’anno scorso. Adesso ha trovato il suo ruolo ideale come caratteristiche, lo sta interpretando benissimo. L’unico che riesce a guardare in avanti e non sempre a passare la palla dietro, colui che verticalizza e che riesce a cambiare gioco quando è necessario. Con il centrocampo a 3 fa il centrale, mentre a 2 fa più fatica. Anch’io preferivo giocare con due uomini ai lati, andavo a cercare le zone più libere e più scoperte per ricevere palla".

Poche parole, molto chiare. Tipico di Andrea Pirlo che così ha elogiato Miralem Pjanic, consacrandolo di fatto di fronte a tutti. Del resto il rendimento di Pjanic era cresciuto, nelle ultime stagioni e anche di molto, soprattutto per continuità. Ora Pjanic ha un motivo in più per sorridere, per continuare a tenersi strette le chiavi della Juve.

LE ALTRE DICHIARAZIONI - A Sky Calcio Club, poi, Pirlo ha proseguito: "Non ha uno schema fisso, ma si adatta ai giocatori che ha a disposizione e anche alla squadra che gioca contro. È una grande capacità quella di poter cambiare adattandosi alla squadra. Col cambio tattico effettuato a Cagliari ha avuto ragione un’altra volta. L’ingresso di Douglas Costa ha determinato il vantaggio della Juventus. I bianconeri erano partiti bene, col piede giusto e volevano chiuderla già nei primi 20 minuti. Quando accelerano fanno paura. Poi il Cagliari ha preso le misure giuste.  Nel complesso è stata una partita giocata alla pari, la squadra di Lopez si è difesa bene e ha cercato anche di ripartire. La Juve voleva far la partita e chiuderla velocemente, come detto, ma non ci è riuscita. Secondo me è mancata un po’ negli ultimi 20 metri la scelta dell’ultimo passaggio, poteva far meglio e quindi ha fatto fatica a trovare la soluzione finale".