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L'analisi più lucida, come sempre, l'ha fatta Giorgio Chiellini: la Juve è riuscita ad emergere a Reggio Emilia perché gliel'ha concesso il centrocampo. Così i difensori hanno avuto meno da fare e più lucidità, così gli attaccanti hanno provato a dare ampiezza e sfruttare la profondità. E nel mezzo, lì dove ha giganteggiato Bentancur, dove Arthur ha dato una buona versione di sé, dove McKennie ha faticato ma non per questo perderà terreno nelle gerarchie, si è consumato tutto il dramma del Napoli. Che non dava palloni e fiato a Zielinski, che non ha avuto modo di innescare in campo aperto la potenza delle sue 'ali piccole'.

L'ha studiata bene, Andrea Pirlo. Non c'è che dire, c'è tanto da applaudire e pure una lingua da mordersi: perché certi giudizi, in fondo, sono troppo precoci. E in un calcio che ritorna ogni tre giorni, nessuna sentenza può essere definitiva. Ancor meno quando tutto è ancora in ballo e la Juventus solo adesso sta imparando a ballare con una sorta di continuità. Allora, bisogna andare negli aspetti singoli: è che dal Mapei Stadium si ritornerà pure con un trofeo, ma... ma non è tutto oro quello che luccica sulla Supercoppa. Anzi. Almeno in tre aspetti, la Juve deve assolutamente correre ai ripari. Ecco quali: li trovate nella gallery dedicata.