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Botta e risposta a distanza oggi tra il giornalista Mario Sconcerti e il presidente dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri. Il pomo della discordia? L'esame di Andrea Pirlo a Coverciano, di cui Ulivieri è stato relatore. L'accusa di Sconcerti e la difesa di Ulivieri ve le abbiamo già proposte in giornata, ma in serata è arrivata una nuova replica del giornalista, che tiene il punto e alimenta la discussione.

CAPPUCCINO AMARO - Tutto è iniziato col consueto appuntamento mattutino di Sconcerti su Calciomercato.com: "Chiedo scusa a Pirlo, ma da vecchio studente mi corre l’obbligo di chiedere: che razza di università è quella di Coverciano che chiede come tesi allo studente cosa vorrà fare da grande? Come può crescere il calcio se questo è 'l’esame' finale per diventare allenatori? In seconda-terza elementare arrivava puntuale il tema 'L’allievo parli della sua famiglia'. Pirlo ha fatto praticamente questo. Bravo lui a poterselo permettere e bravo Ulivieri a fare da relatore. Avrà trovato soddisfazione. Posso dire che è una piccola vergogna? Per Pirlo, Ulivieri e per tutti gli altri allenatori? Straordinaria la fretta con cui è stata pubblicata la tesi. Fino a non molto tempo fa era proibito. E complimenti alle idee di calcio. Pirlo lo vuole molto aggressivo e tecnico, con difensori che attaccano la profondità e ali che si spostano a fare i trequartisti. Naturalmente sempre con grande intensità offensiva. In sintesi un 2-3-5 che però 'dipende dal contesto'. E che vuol dire? Che forse non se ne fa di niente. Non c’è calcio, c’è un contesto. Formidabile allora, è una svolta.  Augurissimi a Pirlo, ma mi chiedo, perché dobbiamo essere sempre così servi?".

SDEGNO CORDIALE - La risposta di Ulivieri non si è fatta attendere: "Voglio molto bene a Mario Sconcerti e solitamente, quando lui scrive qualcosa, non me la prendo troppo. Però, quando parla di vergogna senza conoscere le cose, un po’ di dispiacere lo provo. Mi viene da pensare che probabilmente è un po’ stanco, perché è la seconda volta che esprime un pensiero simile. Le nostre tesi, come all’Università, possono svilupparsi anche su un semplice particolare, come può esserlo per esempio una rimessa laterale, piaccia o non ai giornalisti. Pirlo, invece, l’ha sviluppata su qualcosa di più specifico, anche se non ha voluto raccontarci cosa farà da grande. È la seconda volta che Sconcerti scrive cose del genere, capisco l’esigenza del giornalista, che è quella di uscire via via fuori dal coro, ma per farlo non c’è bisogno di mettersi le mutande in capo. E lo dico con il grande affetto che provo nei suoi confronti, figuratevi che lo abbraccerei anche così, con le mutande in capo".

L'ULTIMA PAROLA - Ed ecco, sempre tramite Calciomercato.com l'invito di Sconcerti a Ulivieri: "Caro Renzo, io ho cercato di parlare di calcio, tu mi rispondi con cose personali, che mi vuoi bene e che forse sono stanco perché è la seconda volta che scrivo cose che ti fanno arrabbiare. Ma non entri nel merito. Io scrivo sulla scuola di Coverciano perché credo sia parte importante della crisi di un calcio italiano che da dieci anni non vince più niente. Hanno forti responsabilità i presidenti, i giocatori, il sistema globale ma certamente anche gli allenatori che voi formate. Quanto a Pirlo e alla sua tesina, non ho detto che era vergognosa ma che è stata una piccola vergogna permettergliela con un argomento da professore più che da docente. Né capisco perché sia stata pubblicata solo la sua e con te relatore. Siccome intendo continuare a lavorare per un miglioramento degli allenatori in Italia, che sono bravi, ma molto meno di prima, ti invito a una discussione franca, dove vuoi e quando vuoi".