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Il modello? Era Juninho Pernambucano. L'abbiamo sentita tante volte questa storia: se Pirlo è diventato famoso grazie alla sua Maledetta, il merito in parte è anche del centrocampista brasiliano. Un fenomeno sui calci piazzati, così come l'attuale tecnico juventino. Che ha avuto l'ispirazione giusta... in bagno! Lo ricorda Tuttosport: "La magia che stavo inseguendo non dipendeva dal punto in cui colpivo la sfera, ma dal come. Juninho non la prendeva con tutto il piede, bensì con sole tre dita. Il giorno dopo sono andato prestissimo a Milanello e senza togliere nemmeno i mocassini ho cominciato a provare. Fu subito un tiro perfetto, all’angolino. Finalmente avevo battuto il fantasma di Juninho. L’ho studiato, ho raccolto dvd e vecchie fotografie delle sue partite e alla fine ho capito. La palla andava calciata da sotto, usando le prime tre dita del piede. E il piede andava tenuto più dritto possibile e poi rilasciarlo con un colpo secco. In quel modo la palla in aria restava ferma e, a un certo punto, scendeva velocemente verso la porta, girando con l’effetto. Senza saperlo, eccola, la “maledetta“, come qualcuno avrebbe poi ribattezzato quel tipo di tiro: quando mi riesce non c’è barriera che tenga, perché è una punizione studiata apposta per passare sopra ai giocatori avversari disposti a scudo davanti al proprio portiere, prima di prendere una direzione che non si può prevedere. Più si è lontani dalla porta meglio è, infatti la distanza è direttamente proporzionale all’effetto che si riesce ad imprimere".