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Gianluigi Buffon è ritornato alla Juventus, dopo la parentesi di una stagione al Psg, per chiudere quella che è stata la carriera di uno - se non il più - dei più forti portieri e giocatori della storia. Così, come succede ai più grandi, Buffon si è raccontato, a cuore aperto, in una lunga lettera al giovane se stesso pubblicata sul The Player's Tribune. Tanti i temi toccati da Buffon, dalla testa calda che aveva a diciassette anni, a come si sia innamorato del ruolo che lo ha consacrato, grazie ai Mondiali di Italia '90, quando di anni ne aveva invece dodici. Eccone alcuni passaggi. Qui trovate il testo integrale.

BIRRA E PIPÌ - "Tra qualche giorno avrai la possibilità di esordire in Serie A con il Parma e non ne capisci abbastanza per avere paura. Dovresti essere a letto, a bere latte caldo. Ma che fai? Vai in un locale a bere una birra con il tuo amico della Primavera. Bevi una sola birra, vero? Ma poi esageri un po’. Pensi di essere il personaggio di un film. L’uomo forte. È così che abitualmente gestisci la pressione che non sai neanche di provare. Tra poco sarai fuori dalla discoteca a discutere con i poliziotti all’una di notte.

LA SOLITUDINE DI SUPERMAN - "Da un lato, è vero che un portiere ha bisogno di fiducia, dev’essere senza paura. Se chiedessi a un allenatore di scegliere tra il portiere più tecnico al mondo e quello più coraggioso, ti giuro che sceglierebbe il bastardo senza paura ogni volta. Dall’altro lato, una persona senza paura può dimenticare facilmente di avere una mente. Se vivi in modo nichilista, pensando solo al calcio, la tua anima inizierà a cambiare. Alla fine sarai così depresso che non avrai più voglia di alzarti dal letto. Ridi pure ma succederà a te. Succederà al punto più alto della carriera quando avrai tutto ciò che potrebbe volere un uomo dalla vita. Avrai 26 anni. Sarai il portiere della Juventus e la Nazionale. Avrai soldi e rispetto. La gente ti chiamerà addirittura Superman."

EROE - "È per questo che sei diventato un calciatore. Non per i soldi o la fama. Per l’arte e lo stile di quest’uomo Thomas N’Kono (portiere del Camerun a Italia '90, ndr). Grazie alla sua anima. Dovrai ricordarti questo: i soldi e la fama non sono l’obiettivo. Se non curi l’anima, se non cerchi ispirazione fuori dal calcio, subirai un calo. Se potessi darti un consiglio, ti direi di essere più curioso del mondo attorno a te quando sei ancora giovane. Risparmierai tanto dolore a te e alla tua famiglia

BOIA CHI MOLLA - "Perché quando sei un giovane giocatore del Parma farai qualcosa d’ignorante che ti segnerà. Prima di una partita importante, vorrai fare un grande gesto per dimostrare ai compagni e ai tifosi che sei un leader, che hai coraggio, che hai grande personalità. Quindi scriverai un messaggio sulla maglia che vedesti una volta scritto sul banco di scuola. “Scriverai ‘Boia chi molla’”. Pensi che sia solo un modo per suonare la carica. Non sai che è uno slogan fascista. Questo è uno degli errori che provocheranno tanto dolore alla tua famiglia. Ma gli sbagli sono importanti perché ti ricordano che sei umano. Ti ricorderanno in continuazione che non sai un cazzo, amico mio. Questo è importante perché il mondo del calcio cercherà di convincerti che sei speciale. Ma devi ricordarti che non sei diverso dal barista o dall’elettricista di cui sei amico da una vita.​


Buffon, la lettera INTEGRALE: 'Meriti la vita. Credi di sapere tutto, ma non sai un c....'