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Gianluca Pessotto, team manager bianconero ed ex laterale della Juventus, ha parlato in occasione dell'inaugurazione di una piazza nel quartiere di Borgo Dora. Un duro commento, ecco quanto raccolto da IlBianconero.com: “Ringrazio la città di Torino per l’invito. Siamo felici di essere qui, perché da ex professionista e da bambino - avevo 15 anni -, mi affacciai a quell’evento con l’emozione di vedere una finale e ho visto una tragedia. C’è da fare ancora tanta strada, mi fa piacere che ci sia tanta gente oggi per emozionarsi. Hanno perso figli, genitori, mariti. Andati lì per una partita di calcio. Assurdo. Quando la Juve va in giro per l’itali queste morti vengono troppo poco rispettate. È una tragedia italiana, non juventina. L’invito è che non accadano più e che in uno stadio si pianga per una sconfitta e non per una morte".

In conferenza hanno parlato anche alcune figure di rappresentanza.

Prima di tutti Versaci, alla guida del consiglio comunale: “Sono andato a vedere le regioni di provenienza delle vittime, non sono morti solo della Juventus, sono di tutt’Italia. Sentire ancora oggi negli stadi cori che inneggiano a questa tragedia fa riflettere. La storia ci aiuta a capire gli errori del passato, forse noi non abbiamo ancora capito niente. Posso dire soltanto che è una giornata simbolica, la città compie un gesto che aiuta a ricordare una notte drammatica. La città vi è vicina, non dimentichiamo le tragedie”.

Lorentini, comitato Heysel: “La memoria è fatta di simboli, ci sono voluti 33 anni per una commemorazione. Quel che conta sono presente e futuro. Giorno che fissa la memoria, adesso tutti avranno modo di riflettere. Ci siamo ricostituiti 3 anni fa con due obiettivi: difendere e allenare la memoria. Questa è stata una tragedia scomoda, finisce nell'oblio. In certe piazze, contro certe squadre, quegli atteggiamenti sono figli dell’ignoranza. È una tragedia italiana e non di una singola città. Vogliamo sviluppare progetti di cultura sportiva, andiamo tra i giovani e su di loro vogliamo investire. Lo sport può trasmettere valori positivi, migliora la crescita e le relazioni nella vita”.

​Tadolini, curatore mostra Heysel: “La mostra nasce da un sentimento forte, arrivato dopo l’ennesimo coro ascoltato in determinati stadi. A Bassano del Grappa hanno fatto 1200 disegni di questa vicenda, i bambini rispondono. La speranza, con questa mostra, è quella di un futuro diverso”.